Flavio Briatore e Selvaggia Lucarelli, "corpo a corpo" sul coronavirus: "Ieri 400 morti di tumore, non si può fermare tutto"

martedì 29 settembre 2020
Flavio Briatore e Selvaggia Lucarelli, "corpo a corpo" sul coronavirus: "Ieri 400 morti di tumore, non si può fermare tutto"
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Un serratissimo botta e risposta quello tra Flavio Briatore e Selvaggia Lucarelli nell'intervista che vede al centro lo scottante tema del coronavirus. La giornalista stuzzica spesso l'imprenditore, ricordandogli le volte in cui ha minimizzato i rischi del Covid, scatenando così la rabbia di chi è stato colpito in prima persona da questa malattia. L'imprenditore si difende: "L'altro giorno sono morte 20 persone di coronavirus e 400 persone di tumore", e quando gli si fa notare che c'è gente ancora in lutto, risponde: "C'è anche gente che ha perso i figli in guerra, dobbiamo ripartire". Questo è il leitmotiv del proprietario dell'ormai famoso Billionaire: ripartire. Nel corso dell'intervista, infatti, spiega che non si può fermare tutto e fa l'esempio di Nathan Falco: "Mio figlio avrebbe adorato fare la scuola online, così non combina nulla, per cui gli ho detto: 'Falco, se tu non vai a scuola, io non vado a lavorare. Se non fai bene la scuola perdi i privilegi che hai, l'estate un mese in Sardegna non ci vai più, resti qui".

 

 

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Sulla questione Billionaire, il suo locale in Sardegna, dove ad agosto è scoppiato un vero e proprio focolaio, Briatore spiega che in realtà erano state prese tutte le misure di sicurezza necessarie, diversamente da quanto successo in altre discoteche d'Italia. "Abbiamo tagliato da 700 a 300 la capienza massima. In molte discoteche in Puglia o Romagna c'erano migliaia di persone. Inoltre i nostri dipendenti avevano le mascherine". A questo punto la Lucarelli lo punzecchia, ricordandogli delle numerose foto circolate online, che mostrano i clienti sprovvisti di qualsiasi dispositivo di protezione: "Non siamo poliziotti, non potevamo sparare alla gente", risponde l'imprenditore.

Sul vaccino, infine, Briatore è pessimista: "Non arriverà, come non è arrivato per l'Aids. Dobbiamo convivere con  il Covid stando attenti a non prendercelo. E cercando soluzioni per non fallire tutti". Proprio come ha fatto lui a Londra, dove i ristoranti adesso sono costretti a chiudere alle 22. Flavio Briatore, che ha tre locali in Inghilterra, ha deciso di farli aprire tutti alle 17 per non perdere ore di business.

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