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Sparatoria Ardea, l'identikit del killer: "Ingegnere informatico senza amici. Aveva problemi psichici"

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Aveva problemi psichici l’uomo di 34 anni che ha sparato e ucciso due bambini e un anziano questa mattina in un parco pubblico ad Ardea a Roma. E non era la prima volta che usava la pistola per minacciare qualcuno. Andrea Pignani, così si chiamava l’aggressore che dopo gli omicidi si è suicidato nella sua casa, era uscito dieci giorni fa da un centro di salute mentale. Era un ingegnere informatico e già in passato era stato sottoposto a Trattamento sanitario obbligatorio a causa delle sue patologie. Secondo la madre, era "solo e isolato", "non aveva amici e non si curava". 

 

 

 

La pistola che ha usato per compiere la strage era del padre, una guardia giurata. Alla morte del genitore, a novembre 2020, l’uomo non aveva denunciato il possesso dell'arma, come prevede la legge. Inoltre è emerso che in passato aveva minacciato anche la madre con un coltello. La donna, nelle terribili ore successive alla strage, ha cercato di parlare al figlio barricato in casa, senza successo.

 

 

 

“Perché una persona disturbata mentalmente, più volte segnalato dai vicini per averli minacciati con la pistola, era ancora in possesso di quell'arma?”. La domanda se la pone Romano Catini, presidente del Consorzio Colle Romito - il centro residenziale di Ardea dove è avvenuto il triplice omicidio. A perdere la vita sono stati due fratelli di 3 e 8 anni e un anziano di 74 anni.

 

 

 

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