Cerca
Cerca
+

Coronavirus, Paolo Marangoni sconfigge il Covid, ma poi... il dramma a 38 anni

  • a
  • a
  • a

Paolo Marangoni aveva appena 38 anni. Troppo pochi per morire. Eppure la sua vita si è interrotta nella notte fra sabato e domenica, mentre si trovava ricoverato all’ospedale dell’Angelo di Mestre. A spegnere una vita così giovane, Paolo viveva a Rovigo, è stata una leucemia con la quale lottava da tempo. Aveva superato anche il Covid, ma durante il ricovero la patologia sembra essersi riacutizzata e aver offerto il fianco a un infezione che a fronte del suo quadro di immunodepressione, non gli ha lasciato scampo. 

 

 

La leucemia è la forma più aggressiva di tumore del sangue, prende il nome di leucemia promielocitica acuta. A causare la morte –sono sempre le emorragie. I primi sintomi per riconoscerla spesso sono la comparsa di emorragie cutanee. Sangue che esce dal naso, dalle gengive; oppure possono essere coinvolti l'apparato digerente, quello genito-urinario e il sistema nervoso centrale. Sintomi che quasi sempre si accompagnano a stanchezza e malessere generale.

 

 

La leucemia linfatica cronica è  la leucemia più frequente nel mondo Occidentale rappresentando circa il 30% di tutte le leucemie ed è la più frequente negli anziani (l’età media alla diagnosi è attorno ai 70 anni). Nel 66% dei casi la diagnosi avviene in uno stadio asintomatico. Secondo i dati, negli Usa vengono diagnosticati 21.250 nuovi casi ogni anno, in Italia sono circa 4.000. Oggi le nuove terapie consentono una lunghissima sopravvivenza e nei pazienti che iniziano il trattamento oltre il 90% ha una risposta favorevole e conduce una vita normale per periodi prolungati. Non nel caso, purtroppo, di Paolo Marangoni.

Dai blog