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No Green pass, un "golpe" a Roma. Una terrificante testimonianza: "Ecco il vero obiettivo"

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Il "golpe" dei No Green pass. Uno degli arrestati nel corso degli scontri di piazza a Roma di sabato scorso ha ammesso che il suo obiettivo non era solo mettere a ferro e fuoco la Capitale e seminare il caos, ma direttamente "occupare il Parlamento". Un po' come gli attivisti di QAnon che lo scorso 6 gennaio "presero" il Campidoglio a Washington, molti estremisti di casa nostra avevano dunque un obiettivo molto politico. L'uomo, scrive Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera, ha dei precedenti per danneggiamenti e resistenza anche se non è un militante di Forza Nuova. Segno dunque che la protesta violenta si muove anche al di fuori dei canonici circuiti dell'estremismo politico, come ormai testimoniato da mesi di mobilitazioni via Telegram.

 

 

 

 



"È un protagonista dei tumulti reclutato sul momento dalla propaganda del gruppo neofascista - spiega Bianconi -, in grado di trascinare piccole folle che possono mettere in seria difficoltà la tenuta dell'ordine pubblico. Com'è accaduto con l'assalto alla Cgil". Certo, secondo gli inquirenti il ruolo di Forza Nuova è comunque centrale, soprattutto nell'ispirare la rivolta. "Mesi di piazze pacifiche non hanno fermato l'attuazione accelerata del Great Reset", era l'annuncio dell'ultimo comunicato di FN. "Ora la musica è cambiata e il direttore d'orchestra e compositore è solo il popolo in lotta - costretto a difendersi dalla ferocia unanime di chi dovrebbe rappresentarlo, e l'attacco alla Cgil rientra perfettamente in questo quadro analitico - che ha deciso di alzare il livello di scontro".

 

 

 

 

 

 

Non è un caso che i protagonisti d'ispirazione neofascista abbiano fatto di tutto per non dare rilievo politico "di parte" alla manifestazione romana, proprio per attirare più rivoltosi possibili non necessariamente di estrema destra. La versione di Forza Nuova, infatti, è che "il popolo" ha deciso l'assalto. Secondo la Digos, però, sono stati i sei militanti di Forza Nuova arrestati a "indirizzare il popolo" verso la sede della Cgil. E "mentre erano in corso le trattative per un'autorizzazione poi negata" al corteo, "parte della folla ha cominciato a muoversi in direzione opposta, verso Montecitorio e Palazzo Chigi, poi altri hanno superato gli sbarramenti di polizia e raggiunto la Cgil attraverso Villa Borghese". Un assalto ai "palazzi del potere" che qualcuno avrebbe voluto portare a un livello ancora più alto.

 

 

 

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