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Bari, "questa statua è di Vladimir Putin": si scatena il caos durante la preghiera nella basilica di San Nicola

 La statua di San Nicola

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Si è scatenato il caos a Bari dopo il furto nella notte, intorno alle 4, all'interno della Basilica di San Nicola dove è stato rubato quanto era nelle mani della statua del Santo: il libro con tre palle d'argento e una croce in argento con alcune gemme, un anello in oro con alcune pietre, una collana reliquiaria e il contenuto delle cassette delle offerte. La statua è stata posta sotto sequestro per tutti i rilievi delle forze dell'ordine e stamattina 22 marzo quando alcune donne ucraine erano venute a pregare San Nicola per i loro famigliari in guerra è scoppiato il caso.

Ksenia, 51 anni, è arrivata in Italia cinque giorni fa in fuga dalla guerra, mentre suo marito è rimasto a Mariupol a combattere. La sua amica Irina, invece, viene da Napoli dove vive da tempo, mentre le sue due figlie e i due nipotini stanno a Mariupol. Per loro, dei quali non ha notizie dal 9 marzo, era venuta a pregare stamattina San Nicola.

 

 

"Mia figlia quel giorno era uscita per cercare un telefono e chiamarmi - racconta in lacrime all'Ansa - poi hanno bombardato l'ospedale delle donne e da allora non sono più riuscita a mettermi in contatto con loro". Le due donne avevano scelto oggi perché "in Ucraina è la festa dei 40 santi e volevamo pregare nella cripta di San Nicola per proteggere i nostri cari".

 

 

Nella stessa piazza, di fronte all'ingresso della Basilica, c’è un'altra statua di San Nicola, donata anni fa dal presidente russo Vladimir Putin alla città di Bari. "A quella statua non vogliamo neanche avvicinarci perché l'ha regalata Putin, che sta uccidendo le nostre famiglie e distruggendo le nostre città", hanno urlato.

 

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