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Palermo, si offre di ospitare due profughi ucraini? "Ma sono neri", vietato entrare in casa

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Sta facendo purtroppo scalpore quanto accaduto a Palermo. Una brutta storia di discriminazione raccontata da suor Anna Alonzo, che a Casteldaccia gestisce la Casa della Regina di Pace, dove diverse ragazze nigeriane hanno trovato rifugio dopo essere state sottratte alla prostituzione. Suor Anna non si sarebbe mai aspettata di dover invece raccontare la storia di Michael e Meshack, due ventenni nigeriani che vivevano e studiavano a Kiev quando la guerra è scoppiata.

 

 

Al pari di tanti altri, anche i due ragazzi sono stati costretti a fuggire dalla capitale ucraina e a diventare profughi: l’Italia aveva offerto loro rifugio tramite una donna di Palermo. Quest’ultima era ben felice di ospitarli, almeno fino a quando non se li è ritrovati davanti: una volta visto il colore della pelle dei due ragazzi, la signora si è rifiutata di accoglierli nella sua casa. “Due profughi bianchi andavano bene, ma neri no”: è stato il commento razzista della paladina dell’accoglienza ma solo di chi ha il suo stesso colore della pelle.

 

 

“Quando sono arrivati - ha dichiarato suor Anna al Corriere della Sera - dopo cinque giorni di viaggio, utilizzando autobus, spesso camminando a piedi, erano esausti. Sono crollati sulla sedia e hanno dormito per ore. La signora mi ha detto che non voleva ospitare due africani”. Michael e Meshack erano già stati costretti a scappare dalla guerra nel loro paese d’origine, mentre a Kiev si erano costruiti una vita: uno studiava economia, l’altro medicina. Poi è iniziata l’invasione russa, con le bombe che non hanno risparmiato le loro case: costretti a fuggire, i due non si sarebbero mai aspettati di essere considerati profughi di serie B in Italia.

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