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Alessio D'Amato, nessun patteggiamento. L'accusa: "Ha dirottato fondi pubblici"

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Nessun patteggiamento per Alessio D'Amato, assessore alla Sanità della regione Lazio. Il processo contabile nei suoi confronti è iniziato questa mattina davanti alla sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, dove la richiesta di patteggiamento da parte del difensore dell'assessore è stata respinta. D'Amato è accusato di aver "sviato" 275mila euro destinati alla onlus Italia — Amazzonia di cui era socio sui conti della sua creatura politica, l’associazione Rosso Verde, che si occupava di promuovere politicamente l’allora consigliere regionale. Sarebbe successo tra il 2005 e il 2008.

 

 

 

Per questa stessa ragione era stato avviato un processo penale per truffa nei confronti della regione Lazio, terminato con una prescrizione dei fatti, come si legge in un articolo de il Corriere della Sera. Adesso la pm Barbara Pezzilli riepiloga i fatti chiedendo una condanna nei confronti dell’assessore e dei suoi collaboratori. Come si legge nella citazione “risulta documentalmente provato lo sviamento dei contributi regionali liquidati a rimborso a fronte di fraudolenta rendicontazione». 

 

 

 

L’accusa ritiene di aver provato l’elemento doloso della vicenda. A detta della pm si ricorse addirittura a "sbianchettamenti" delle fatture emesse dall’associazione Rosso Verde per coprire il dirottamento dei contributi regionali assegnati alla onlus Italia—Amazzonia. "Sono abituato a veder condannare un uomo sulla base di prove. In questa vicenda non esiste una sola evidenza contro il mio cliente...", ha detto la difesa, chiedendo un’assoluzione. 

 

 

 

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