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Meteo, Giuliacci: "Pesanti conseguenze", quando scatta l'ora del Niño

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Le previsioni meteo attese per il prossimo inverno potrebbero dare diverse sorprese. A spiegare nel dettaglio cosa ci attende ci pensa l'esperto meteorologo Mario Giuliacci nel suo sito. Ciò che caratterizza il trimestre freddo è El Niño, un fenomeno che si verifica in pieno Oceano Pacifico, a migliaia di chilometri dall'Europa e dall'Italia, ma che riguarda una superficie vastissima e che può avere delle conseguenze generali, anche pesanti, sul clima terrestre. L'ultimo episodio intenso de El Niño, avvenuto nel 2015/2016, descrive bene il fenomeno. La quantità di calore generata dalle acque oceaniche, che superavano anche di +3°C la norma, è stata poi ceduta all'atmosfera, il che ha provocato un aumento della temperatura terrestre e anomalie climatiche quasi in ogni parte del mondo.

 

 

La Noaa, l'agenzia Statunitense che si occupa di dinamiche oceaniche e atmosferiche, ha annunciato che le acque superficiali dell'Oceano Pacifico dopo un periodo di raffreddamento - che prende il nome di La Niña - dovrebbero iniziare a scaldarsi con l'inizio del 2023, influenzando anche parte del prossimo inverno. Quest'anomalia storicamente ha una ricorrenza periodica di circa 3/5 anni, sebbene si stia registrando con una frequenza sempre maggiore e con effetti più incisivi e catastrofici. Tra le cause giocherebbe un ruolo fondamentale l’aumento delle temperature legate al riscaldamento climatico in atto, oltre che la volubilità delle stagioni alle medie latitudini. El Niño potrebbe quindi avere un effetto anche sul clima europeo e italiano. Saranno probabili eccessi, con periodi miti seguiti da ondate di gelo sul vecchio continente. Ma, secondo Giuliacci, molto dipenderà anche dal comportamento del vortice polare che inizierà a formarsi nelle prossime settimane al di sopra del Polo Nord, e che potrà portare neve. 

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