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Bancomat, "ne parliamo con l'Europa": cosa può cambiare subito

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“Sono in corso interlocuzioni con la Commissione Ue” riguardo ai 60 euro previsti come soglia al di sotto della quale gli esercenti non sarebbero più obbligati ad accettare pagamenti con carte di credito e debito. A comunicarlo è Palazzo Chigi, che sottolinea come il governo presieduto da Giorgia Meloni “terrà conto degli esiti di questi colloqui nel prosieguo dell’iter della legge di Bilancio”.

 

 

Inizialmente la soglia era stata fissata a 30 euro, poi è stata alzata a 60 nell’ultima bozza della manovra. A Bruxelles non vedono però di buon occhio questa scelta dell’esecutivo italiano, soprattutto per una questione di tracciabilità del contante. Già il fatto che si voglia alzare il tetto per l’utilizzo del contante da mille a cinquemila euro non è ben visto in Europa, soprattutto perché l’evasione fiscale connessa all’Iva è la più evasa e pesa per circa 93 miliardi sul bilancio Ue. Con l’aumento del tetto il rischio è che l’Italia possa fare addirittura peggio dei suoi attuali 30 miliardi di differenza tra il dichiarato e l’atteso in termini di incassi erariali.

 

 

Insomma, il governo è costretto a fare ulteriori valutazioni, tenendo in considerazione che il tetto al contante e quello all’utilizzo del Pos vanno in direzione contraria all’Europa. Non a caso Paolo Gentiloni, commissario Ue agli affari economici, ha annunciato una “proposta legislativa europea su questa materia entro un mese”: l’intenzione di spingere ulteriormente i cittadini verso i pagamenti digitali in ottica di una maggiore tracciabilità del contante.

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