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Covid, non è finita? Variante Eris, boom di contagi (e si muove il governo)

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La variante Eris impenna i contagi da Covid, ma per il governo la situazione è comunque sotto controllo. Per la terza settimana, la crescita di nuovi casi di contagi da Covid passa a 21.309 in sette giorni. Più nel dettaglio, stando all'Istituto superiore di sanità e al ministero della Salute, c'è "un'incidenza dei casi diagnosticati e segnalati pari a 31 casi per 100mila abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente (24 casi per 100mila abitanti)". Ma non solo, perché per l'Iss si registra una crescita dei ricoveri che è attualmente al 3 per cento, contro il 2,7 della scorsa settimana. In leggero aumento anche l'occupazione delle terapie intensive (0,6 rispetto allo 0,4 della rilevazione della scorsa settimana), dove sono ricoverate 49 persone. 

Al momento comunque niente allarmismi. Roberto Burioni, docente di Microbiologia e Virologia all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, tiene a precisare che "la maggiore capacità della variante EG.5 (variante Eris) di infettare i polmoni viene dedotta da uno studio non ancora pubblicato su criceti. Uno studio su criceti non permette di trarre alcuna conclusione, per cui questo è puro terrorismo. Vediamo di non esagerare". 

E lo stesso ministero della Salute allenta le strette. Stop ai tamponi obbligatori per gli asintomatici in ingresso in ospedale, che sia nei pronto soccorso o nei reparti dove sono ricoverati pazienti fragili. Invece per pazienti sintomatici (o che dichiarino di aver avuto contatti stretti con positivi nei cinque giorni precedenti) scattano i test, anche per la ricerca di altri virus. È questa l'ultima circolare redatta dopo "un’attenta valutazione dell'attuale andamento clino-epidemiologico, con l’obbiettivo prioritario di tutelare i cittadini, soprattutto quelli più fragili", riferisce il direttore del dipartimento di prevenzione del ministero, Francesco Vaia

 

 

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