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Marco Nebiolo massacrato per il semaforo rosso: fermato 15enne

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È stato individuato dai carabinieri di San Salvario e denunciato la persona che ha aggredito Marco Nebiolo, massacrato di botte venerdì scorso dopo un tamponamento in corso Unità d’Italia a Torino. Identificato dai carabinieri tramite le immagini delle telecamere di videosorveglianza, si tratta di un ragazzo di 15 anni, che ora dovrà rispondere di lesioni. "Provo soltanto una tristezza infinita, mi chiedo che razza di genitori abbia e in quale degrado sia cresciuto", dice al Corriere Manuela Mareso, la moglie di Nebiolo, che si trova ancora ricoverato in gravi condizioni: "È una notizia che mi addolora: diciamo sempre che i giovani sono il futuro, ma se i giovani sono questi allora la situazione è davvero brutta… Non sarà facile raccontarlo ai miei tre figli, sono già abbastanza in crisi per tutto quello che stanno vivendo. Sapere che è stato un loro coetaneo ad aggredire il padre sarà davvero brutto".

 

 

Oltre al quindicenne, a bordo della  Citroen Xsara che ha tamponato la Fiat Grande Punto di Nebiolo c’erano altre due persone : una guardia giurata torinese di 36 anni, che era alla guida, e la madre del ragazzo. I due adulti sarebbero rimasti a guardare l'aggressione senza intervenire per fermare la sua furia e senza nemmeno soccorrere la vittima. 

Il giovane aveva perso la testa per la frenata di Nebiolo, che si era fermato allo scattare del semaforo giallo. Il 15enne lo avrebbe quindi colpito con un violento pugno al volto poi sarebbe risalito in macchina e i tre sono ripartiti lasciano Nebiolo a terra, in stato di incoscienza dopo aver sbattuto la testa sull’asfalto. 

 

 

Nebiolo è ricoverato in prognosi riservata nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale Cto: ha riportato una frattura al cranio, due grandi ematomi, diversi focolai emorragici ed escoriazioni in diverse parti del corpo. 

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