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La Salle, uccisa per una sfida su TikTok? L'ipotesi sulla morte nella chiesetta

Simona Pletto
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Una coppia in cerca di fantasmi, spiriti, vampiri e paurosi luoghi abbandonati. Resta ancora avvolto nel mistero l’omicidio della giovane francese di 22 anni, Auriane Nathalie Laisne, trovata morta il 6 aprile scorso in una vecchia chiesetta nei boschi vicino ad Aosta. Mentre il 21enne italo egiziano Sohaib Teima, residente a Fermo nelle Marche e che era con lei in una quantomeno stramba vacanza in Valle d’Aosta alla ricerca di luoghi disabitati, è stato arrestato mercoledì sera a Lione perché accusato appunto dell’omicidio della compagna francese, emergono ipotesi agghiaccianti per spiegare il movente del delitto.

RICOSTRUZIONI
Secondo quanto riportato dalla Cnn, gli investigatori stanno esaminando diverse piste, tra cui una challenge su TikTok molto popolare tra i giovani francesi, che coinvolge la ricerca dei fantasmi. Dalle informazioni fornite da fonti vicine all’indagine e riportate dalla Cnn, Auriane Laisne e il sospetto omicida Teima Sohaib, sono stati avvistati mentre si aggiravano nei boschi di La Salle vestiti da “vampiri”, come descritto da alcuni testimoni del posto. Tuttavia, ciò che effettivamente è accaduto in quel monte a La Salle dove il tempo sembra essersi fermato tra ruderi e alberi che ostruiscono gli impervi sentieri, rimane ancora avvolto nel mistero, e potrebbe essere chiarito solo dopo l’interrogatorio del presunto omicida. Sohaib dovrà spiegare perché era con lei, nonostante su di lui pendesse dalla Gendarmerie un divieto di avvicinamento alla stessa vittima per una denuncia sporta il 13 gennaio scorso per violenza domestica e minacce (il 3 maggio il presunto omicida dovrà comparire per questo a processo a Grenoble, dove di fatto viveva).

 

 

E dovrà spiegare il perché di quelle coltellate al collo e all’addome, e forse, aiutare gli inquirenti a rinvenire i documenti e il cellulare della vittima, fino ad ora introvabili come il coltello usato per l’omicidio. Tutto questo, ovviamente, nell’ipotesi di una confessione. Nel frattempo i punti interrogativi restano. Auriane risiedeva a Saint-Priest, una cittadina nell’area metropolitana di Lione. Da circa un mese mancava da casa. Sohaib invece aveva lasciato il nostro Paese poco tempo fa, quando si era stabilito da una parente, nell’area di Lione, la stessa zona in cui viveva la giovane morta. Ed è lì che si sono conosciuti. I due avevano girovagato in Europa: dalla Germania all’Austria e di recente erano stati in Svizzera, prima di raggiungere nel periodo pasquale la Valle d’Aosta per trascorrere alcuni giorni di campeggio in montagna. Un testimone che in quel periodo ha incontrato entrambi i ragazzi a La Salle, ha dato una piccola mano alle indagini. «Erano vestiti in abiti dark, come due vampiri». Ha confidato. «Stavano cercando una casa dei fantasmi. Quella di Derby, che si trova a pochi passi dal villaggio abbandonato - ha aggiunto -. Camminavano, erano a piedi. Lei era molto bella, ma sofferente, emaciata. Lui con i ricci neri e la carnagione olivastra. Sembravano due zombie. Nella conversazione», dice il testimone, «ha sempre parlato lui. Si esprimeva in un buon italiano, anche se non sembrava italiano».

TOUR MACABRO
Dunque, la coppia aveva chiesto informazioni anche sulla “casa dei fantasmi di Derby”, una frazione a pochi chilometri da dove poi si sono effettivamente accampati. Erano quindi attratti da quella vecchia leggenda valdostana. Spiriti, morti, natura. «Uno strano omicidio se davvero, come sembra, si è trattato di questo», premette subito un investigatore. Tra le possibilità al vaglio degli inquirenti, uno “scherzo” social finito in tragedia ma anche quella di un omicidio consensuale per compiere un sacrificio. La posizione rannicchiata e supina alimenterebbe questa considerazione. Ma non è da escludere che l’assassino abbia spostato volutamente il cadavere per farla apparire dormiente e guadagnare tempo per la fuga. L’autopsia per ora non ha spazzato via tutti i dubbi. La ragazza, ha potuto accertare il medico legale Roberto Testi, è morta per dissanguamento. Sempre secondo l’autopsia, la 22enne è stata colpita frontalmente al collo e all’addome con un coltello, escludendo la possibilità che le ferite siano state auto inflitte.

 

 

Per il procuratore capo di Aosta si tratta di un femminicidio con l’aggravante della premeditazione e il presunto killer - secondo i rilievi sulla scena del crimine - avrebbe posizionato il cadavere in posizione fetale bloccandolo con una pietra dietro la schiena, sporca di sangue. Così Auriane è stata trovata da un escursionista in una ex chiesetta. Nella cappella non c’erano segni di lotta. «Sembrava dormisse». Poco distante, un sacchetto di un supermercato. Tutto sequestrato per la comparazione delle tracce col presunto assassino, l’italo egiziano che ieri è comparso davanti alla Procura di Grenoble a seguito del mandato d’arresto per omicidio aggravato dalla premeditazione e dal rapporto con la vittima dettato dal possesso.

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