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Salone del libro, si cambia: nuove idee e sorveglianza contro gli urlatori

Luca Beatrice
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Nella vita di una persona trentasei anni sono pochi, rappresentano giusto l’ingresso nell’età adulta, mentre per una manifestazione culturale possono sembrare parecchi. C’è dunque bisogno di rinnovarsi, cambiare pelle, capire il presente senza però buttare a mare i meccanismi consolidati che piacciono al pubblico e dunque funzionano. Indubbiamente la nuova edizione del Salone del libro di Torino, da oggi a lunedì 13 maggio, è più che mai attesa. Il cambio della guardia alla direzione, dopo i sette lunghi annidi Nicola Lagioia, ha evidenziato fin dai mesi di preparazione un atteggiamento diverso e migliore rispetto al passato recente. Se prima il centro di comando sembrava un fortino inespugnabile, difeso da consulenti armati fino ai denti, impossibile passasse anche una sola voce (leggi autore) di dissenso, l’atteggiamento del nuovo direttore Annalena Benini è partito all’insegna del pluralismo e dell’inclusività.

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