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Scontrino dopo una cena di pesce a Napoli: "Quanto abbiamo pagato in due", è polemica

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Arriva l'estate e torna uno dei tormentoni della scorsa stagione: lo scontrino pazzo. Anche se in questo caso, forse, la polemica è forse più per la reazione isterica dei clienti che per il prezzo fatto pagare dal ristoratore.

Siamo a Napoli, una delle capitali culinarie d'Italia che anche per questo attiva turisti da tutta Europa e da tutto il mondo. Una perla che, come in tutte le situazioni analoghe, rischia anche di presentare qualche insidia: leggi trappole mangia-soldi per sprovveduti. A onor del vero, però, non sembra il caso in questione. Una coppia di amiche infatti si è seduta nel locale per un lauto pasto "marittimo", con alcuni classici senza tempo. 

Le due commensali hanno ordinato impepata di cozze (costo: 10 euro) e un coppetto di frittura (a 15 euro) come antipasti, quindi due primi (gli gnocchi con vongole e gamberi e gli immancabili spaghetti all'astice al pomodoro, entrambi a 20 euro) e un bel polpo grigliato (18 euro, ma con zucchine e melanzane grigliate e un'insalata comprese come contorno) per finire. A innaffiare il tutto una bottiglia di acqua frizzante (2 euro per 0,75 euro) e un calice di Greco di Tufo (a 6 euro). Da segnalare l'assenza del coperto: 0 euro. Totale: 91 euro tondi, vale a dire 45,50 euro a testa. 

 

 

 

Le clienti hanno quindi condiviso su Facebook lo scontrino sperando di ricevere commenti di sostegno, una indignata pacca sulla spalla virtuale. Invece, giustamente, gli utenti si sono divisi e in tanti hanno fatto notare come il prezzo, pur elevato, sia stato sostanzialmente equo, o perlomeno del tutto in linea con il mercato. E qualcuno ha anche ironicamente fatto notare l'abbondanza dei piatti e la parsimonia del cliente: "Con tutta quella roba un solo calice di Greco in due?".

 

 

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