Sul giallo della morte di Liliana Resinovich potrebbe essere vicina una nuova svolta. Dopo il tecnico dell'obitorio che in Procura ha dichiarato di aver forse fratturato lui la vertebra T2 della donna di Trieste, importanti dettagli potrebbero emergere dalle analisi dei telefoni di Liliana. Di questo è convinta la difesa di suo marito Sebastano Visintin, l'unico indagato per omicidio.
L'inchiesta, in un primo momento, era stata classificata come suicidio. Era stata la relazione del perito Cristina Cattaneo a riaprire il caso: la lesione era stata accertata nel corso della seconda autopsia, effettuata dall'antropologa forense. ma non dalla Tac dell'8 gennaio 2022, due giorni prima dell'autopsia. La difesa di Visintin non cambia versione e sostiene che la frattura potrebbe essere stata provocata nel momento del ritrovamento del cadavere.
Liliana Resinovich, lo specialista: "Forse le ho fratturato io la vertebra"
"Potrei aver procurato io quella frattura alla vertebra della signora Liliana Resinovich": a dichiararlo il pr...Come detto, però, novità potrebbero emergere anche dalle indagini sui telefoni di Liliana. Sono due, di modelli differenti: un iPhone e un Samsung. I consulenti tecnici sono stati così nominati da tutte le parti in causa. Visintin ha scelto Michele Vitiello, mentre il fratello di Liliana, Sergio, ha confermato Francesco Zorzi. La nipote della vittima, Veronica, si è invece affidata a Paolo Reale, esperto in informatica forense e parente della vittima, già all'opera nel caso del delitto di Garlasco. Secondo il perito, intervistato da Il Piccolo di Trieste, le tecnologie attuali permettono di "recuperare dati che prima erano invisibili". Messaggi, ricerche, note, comprese quelle che la Resinovich aveva cancellato.