L’aguzzino, un clandestino tunisino di vent’anni, è stato rintracciato e portato nel centro per rimpatri di Torino. Per i perseguitati, una 17enne fiorentina e i suoi genitori, è finito un incubo, che però senza i porti spalancati voluti dalla sinistra forse non sarebbe mai cominciato. Il nordafricano, il quale ha picchiato e minacciato per un anno e mezzo l’adolescente, è sbarcato clandestinamente in Sicilia nella primavera del 2022 e nel frattempo ha collezionato denunce per lesioni, ricettazione, porto abusivo d’armi e spaccio di droga.
S’è fatto beffe di tutti e tutto, soprattutto del sistema d’accoglienza targato Pd e affini: dopo essere arrivato irregolarmente in Italia – allora era minorenne – ha presentato domanda d’asilo alla commissione territoriale, il giorno prestabilito non s’è presentato (e d’altronde sapeva di non aver alcun diritto), ovviamente il permesso gli è stato negato e lui ha presentato ricorso. Che è stato bocciato, si capisce, ma mentre il nordafricano collezionava reati noi abbiamo continuato a spendere soldi per l’assistenza sanitaria e tutto il resto, oltre al tempo e ai quattrini buttati per stare dietro alle sue beffarde istanze.
Firenze, l'orrore di un tunisino irregolare contro una 15enne
Avere il terrore di uscire di casa, rinunciare persino di andare a scuola perché potrebbe essere l’occasion...I DANNI DELLA SINISTRA
«Sono un rifugiato politico!», sì, col corno. Ma d’altronde, per una decina d’anni, dal Nordafrica e da ogni altra parte del mondo hanno avuto gioco facile. Sono gli sprechi e i danni dell’accoglienza indiscriminata, arrivati alla soglia dei cinque miliardi all’anno all’epoca d’oro delle cooperative. E dire che c’è chi come Schlein, Bonelli, Fratoianni, Magi, vari ed eventuali – anche Conte il quale però sventolava orgoglioso il cartello del “decreto sicurezza” – accusano il centrodestra di sperperare soldi in propaganda anti-immigrazione e i democratico-progressisti strepitano contro le procedure accelerate per il rimpatrio dei clandestini, categoria che talvolta, diciamo così, coincide con simili pendagli da forca.
La ragazza, l’ultima volta – era il 15 luglio – è stata morsa al collo e a un braccio: uscita da scuola per un corso di recupero, il malvivente l’ha sorpresa alle spalle. Il clandestino, davanti a quella scuola, spesso spacciava. «Per un anno e mezzo», dice a Libero la mamma della poveretta, «io e mio marito siamo stati costretti ad accompagnarla a scuola, che quest’anno è stata costretta a saltare per quattro mesi, altrimenti chissà come finiva. Non poteva neanche più uscire di casa. Un inferno...».
La figlia, quand’aveva 15 anni, di questo ceffo si era invaghita. All’inizio nessun episodio di violenza, seppur lui – senza fissa dimora – non fosse proprio il ragazzo da presentare in famiglia. Sono stati insieme per cinque mesi. Poi la situazione è precipitata e la ragazza ha trovato il coraggio di ribellarsi denunciando tutto all’associazione Scarpetta Rossa, impegnata nel combattere queste situazioni. Quindi ha raccontato l’incubo ai genitori i quali si sono rivolti alle forze dell’ordine.
La mamma si sfoga: «L’ha plagiata, ci ha reso la vita impossibile. La polizia e i carabinieri fanno un lavoro eccezionale, ci sono sempre stati vicino, ma ogni volta che questo individuo è stato preso c’è stato un giudice che l’ha liberato. Ma come si fa, è una vergogna, uno schifo, siamo alla follia! Quel tizio ne ha sempre approfittato, sapeva che andava sempre allo stesso modo. Quando trovava mia figlia le gridava “Puttana, tanto so come riprenderti, ti aspetto!”». Stavolta però ad aspettarlo sono state le forze dell’ordine, che il centro sociale di cui è paladina Ilaria Salis vorrebbe abolire. Sant’Ilaria patrona delle case altrui è anche contro i Cpr, i centri per i rimpatri. È pure contro le carceri, che l’europarlamentare di Bonelli e Fratoianni vorrebbe cancellare.
SENZA SPERANZA
Molta sinistra è contraria ai centri per l’espulsione dei clandestini, e d’altronde i finto-buonisti hanno sempre ritenuto che tutti avessero diritto a restare nelle nostre città. A combinare cosa è cronaca quotidiana, e non dite alla sinistra che i clandestini – dati statistici del Viminale – compiono il 70 per cento dei reati commessi dalla totalità degli stranieri (quelli regolari rappresentano il nove per cento della popolazione residente). I clandestini, di cui ovviamente non si può avere un numero preciso, sono circa l’un per cento degli stranieri presenti nel nostro Paese e sono i responsabili di sette violenze sessuali su dieci.
Altri dati: il trenta per cento degli autori di reati di criminalità diffusa sono clandestini, sennonché c’è ancora chi tra i cosiddetti factcheckers – gli autoproclamatisi scopritori di bufale, i maestrini del giornalismo – continua a dire che sono gli italiani a delinquere maggiormente. Le proporzioni le insegnano tra le elementari e le medie: diversi factcheckers devono aver saltato un po’ di lezioni.