Firenze, 23 maggio scorso. Il sindaco della città, la dem Sara Funaro, commenta con queste parole l’arrivo nel capoluogo toscano di cinque famiglie palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza (via Giordania e, prima, via Fiumicino): «Quando c’è bisogno di rimboccarsi le maniche per sostenere chi scappa da guerre e dolore, Firenze c’è. Anche stavolta c’è stato un importante lavoro e una risposta altrettanto importante, rapida e tempestiva. Firenze città di pace ha sempre accolto e tenuto alta l’attenzione sulle situazioni di conflitto».
Si prende la scena anche l’assessore al Welfare, Accoglienza e Immigrazione, Nicola Paulesu: «Abbiamo lavorato costantemente e in sinergia con le tante realtà del territorio per trovare una sistemazione per l’accoglienza. Firenze ha un grande patrimonio di realtà che non si tirano indietro di fronte a queste vicende e anche questa volta siamo riusciti a venire incontro a questa richiesta di accoglienza».
Giuseppe Cruciani inchioda la sinistra: "Vi dovete sotterrare". Lo scivolone
Ma quale assalto fascista?! Quanto accaduto al liceo Leonardo da Vinci di Genova durante un'occupazione è...Con un post su Facebook, la Federazione regionale delle Misericordie della Toscana omaggia l’amministrazione cittadina: «Un gesto concreto, frutto di una rete di solidarietà che unisce la comunità islamica fiorentina, il Comune di Firenze, l’Opera della Madonnina del Grappa, la Caritas Diocesana e le Misericordie». Sei mesi dopo i 22 palestinesi - destinati al Centro di accoglienza straordinaria (Cas) in un immobile della missione Madonnina del Grappa, individuato tra le strutture che la Caritas fiorentina gestisce nell’ambito del progetto “Sistema accoglienza e integrazione” del Comune- sono ancora “parcheggiati” nel quartiere fiorentino di Rifredi e sono “gestiti” grazie ai fondi che arrivano dal ministero dell’Interno (circa 30 euro al giorno per ciascuno). Spente le luci della ribalta, e andata “in buca” l’elezione regionale con la vittoria di Eugenio Giani e del centrosinistra, dei palestinesi la città si è dimenticata.
A denunciare il doppio regime, ieri, è stato il Corriere Fiorentino: «I palestinesi accolti con tutti gli onori e poi abbandonati nel centro migranti». «Abbandonati» è un termine un po’ forte, visto che i cinque nuclei familiari sono comunque inseriti nel circuito dell’accoglienza grazie al quale possono beneficiare di vitto, alloggio, trasporti e medicine. Il problema è che la permanenza nella struttura - individuata dalla prefettura in convenzione con cooperative, associazioni e strutture alberghiere sentito l’Ente locale nel cui territorio la struttura è situata (il Comune di Firenze)- dovrebbe essere temporanea. Ovvero limitata al tempo strettamente necessario al trasferimento nelle strutture di seconda accoglienza. Quelle, si legge sul sito del Viminale, realizzate «mediante progetti di assistenza alla persona e di integrazione nel territorio che vengono attivati dagli Enti locali aderenti al Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati».
Nel Belpaese dove la libertà è a rischio la cultura la fanno un pro-Pal e un ex Br
Proprio oggi alla Camera sarà portata all’attenzione degli onorevoli l’«interpellanza urgente&r...I 30 euro al giorno, ha confidato al Corriere Fiorentino don Vincenzo Russo, presidente della Madonnina del Grappa, vanno bene come prima risposta all’emergenza, ma poi non bastano più. «La cifra non ci permette di creare giusti percorsi di assistenza e inclusione per queste persone, che si portano dentro ferite di guerra nel corpo e dentro l’anima». Mancano all’appello i servizi di mediazione, i corsi di lingua e l’orientamento professionale. Gran parte dei 22 ospiti resterebbero tutto il giorno nelle stanze. E tra di loro ci sarebbe addirittura chi sogna di tornare a Gaza, una volta raggiunto il “cessate il fuoco”.




