Quello che filtra, dagli ambienti di polizia, non lascia tranquilli. Affatto. Per la festa di Capodanno, imbastita da Askatasuna, il rischio concreto è che le strade di Torino si trasformino nelle montagne della Val Susa. La guerriglia No Tav, con quelle stesse strategie, è pronta a sbarcare in città. Del resto, lo avevano detto gli stessi capoccia del centro sociale sgomberato giovedì scorso su input del governo: «Vanchiglia (il quartiere del fu covo, ndr) sarà come la Val Susa».
Cosa aspettarsi dunque? Alle bombe carta, grande specialità della casa, potrebbero aggiungersi le catapulte con cui sparare sassi all’impazzata. Strumenti rudimentali realizzati, usando gli alberi come sostegno, per scagliare pietre pesanti anche cinque chili. Hanno già fatto capolino nei pressi dei cantieri dell’Alta Velocità, nelle scorse settimane, spedendo all’ospedale un poliziotto ferito al volto. Pochi centimetri più in là e avrebbero potuto provocargli danni permanenti. Nel menù della guerriglia urbana potrebbero comparire anche fionde e bombe imbottite di chiodi e bulloni. Per fare male, quasi per uccidere. Dell’evento, convocato al termine delle devastazioni di sabato, non si conoscono ancora dettagli ufficiali. Ed è questo che preoccupa i responsabili dell’ordine pubblico.
Sara Munari, la donna alla testa dei ribelli di Askatasuna
Il sindaco Stefano Lo Russo aveva avviato un percorso per far entrare Askatasuna nella legalità. Si chiamava &ldq...La paura è che i militanti di Aska puntino il civico 47 di corso Regina Margherita per riprendersi lo spazio liberato e chiuso dalle forze dell’ordine. La tensione, a Torino, è alta. In questi giorni saranno infatti incrementati i controlli nei luoghi considerati possibili bersagli da parte degli antagonisti: Prefettura, Comune e Palazzo di Giustizia. Sul fronte giudiziario, invece, dopo gli ultimi scontri di piazza i tre violenti fermati dalla polizia mentre si trovano a bordo del furgone (poi sequestrato) usato come appoggio dai manifestanti lungo il corteo sono subito stati rilasciati. Erano stati trattenuti fino alle prime ore del mattino di domenica in un commissariato di polizia per una serie di accertamenti. Infine, si sono beccati una denuncia a piede libero e gli sono stati sequestrati i cellulari. Le ipotesi di reato? Violazione dell’articolo 18 del Tulps (manifestazione senza preavviso) e resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Askatasuna, l'orrore eterno: il carabiniere rimasto invalido
La bellezza di 6,8 milioni di euro. I signori abusivi del centro sociale Askatasuna che per 29 anni hanno occupato il pa...Sarebbero un centinaio i profili dell’ala oltranzista sotto la lente d’ingrandimento di polizia e procura. Ieri, intanto, nell’aula del Consiglio comunale di Torino è stata bagarre. Il centrodestra ha chiesto le dimissioni del sindaco, Stefano Lo Russo, e qualcuno (il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Enzo Liardo) ha pure presentato una mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore ai Beni Comuni, Jacopo Rosatelli (Sinistra Ecologista), per la sua partecipazione alla manifestazione contro lo sgombero che è finita con plurimi assalti alla polizia. «Il capogruppo di Forza Italia, Federica Scanderebech, ha chiesto a Lo Russo di «prendere le distanze da chi all’interno della sua giunta contraddice la volontà di recedere dal patto» e lo ha invitato a «dimettersi» perché «ha fallito». Il centrodestra è tranchant: quando l’immobile di corso Regina Margherita tornerà pienamente nella disponibilità del Comune, dovrà essere messo a bando. «La richiesta minima e sensata è che non venga rivolto nuovamente ai soggetti che hanno eluso il patto di collaborazione e che hanno fallito miseramente, lasciando l'immobile ancora occupato», ha specificato Scanderebech. Avs, però, non ci sta. «Noi in piazza ci saremo sempre», hanno detto i consiglieri Sara Diena ed Emanuele Busconi. Lo Russo, invece, ha spiegato di non avere «rimpianti».




