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Candidati improbabili e zero idee:la gara Pdl è già una farsa

Mughini: neppure con una lente di ingrandimento riesci a vedere qualcuno con una sua identità e un suo programma

Matteo Legnani
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  Lo sapete tutti che il troppo quando è troppo stroppia. E se non è davvero troppo questo circo grottesco delle presunte (o forse improbabili) primarie del Pdl, ieri rimandate addirittura a gennaio, dove sembrerebbero accanirsi l'uno contro l'altro non so più se dieci o venti candidati.  E a parte la fiera delle vanità,   e in alcuni casi estremi la corrida dei dilettanti, non capisce bene di che cosa si tratta e quale sia la posta politica in gioco rappresentata da ciascuno di loro, e a parte il baccano e la vetrina massmediatica di cui ciascuno di loro usufruirà. Beninteso ne sta parlando uno che a quelle primarie non parteciperà di certo, neppure da lontano. Uno che però vorrebbe vedere il gioco democratico funzionare appieno, e dunque con due schieramenti politici che si contrappongono lealmente. Uno dalle parti della sinistra, uno dalle parti del centro-destra. Solo che dalle parti del centro-destra neppure con una lente di ingrandimento riesci oggi a vedere qualcuno con una sua identità e un suo programma. Leggi l'articolo integrale di Giampiero Mughini su Libero in edicola oggi, giovedì 22 novembre  

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