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Giuliano Ferrara, l'indiscrezione: addio a Il Foglio e un nuovo quotidiano, il suo no ai populisti di M5s e Lega

Davide Locano
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Voci clamorose che riguardano la redazione de Il Foglio. Si dice, si sussurra, che l'editore Valter Mainetti potrebbe allontanare il direttore, Claudio Cerasa, a causa delle sue ostinate critiche al governo Lega-M5s, contro il quale anche il fondatore, Giuliano Ferrara, e sempre dalle colonne de Il Foglio, è in più occasioni stato durissimo. E le voci dicono anche che, nel caso lo scenario si trasformasse in realtà, l'Elefantino potrebbe dar vita a un nuovo quotidiano, altrettanto sofisticato ed elegante, ma con una diversa denominazione ispirata alla resistenza anti-fascista del Partito d'azione. Come riporta La Stampa, ci sarebbe già anche il nome: L'Italia libera. Leggi anche: Giuliano Ferrara, parole grosse: Salvini come il Duce Le voci si rincorrono da un paio di settimane, da quando Mainetti ha reso pubblico il dissenso rispetto alla linea del suo stesso giornale, con una lettera in prima pagina su Il Foglio intitolata "La voce del padrone". Da quel giorno la redazione si interroga: se Cerasa fosse allontanato, "tu resteresti nella vecchia casa occupata dai populisti, oppure metteresti lo zaino in spalla per seguire sulle montagne l'Elefantino?". Comunque sia, negli ultimi giorni la tensione si sarebbe stemperata: si narra anche di una cena in cui editore e direttore hanno duettato davanti a circa 200 ospiti. E anche Ferrara esclude in modo netto le voci sul nuovo giornale: "Non c'è niente di vero". Ma come ricorda sempre Ugo Magri su La Stampa, i "piani B" hanno una caratteristica comune: se esistono, non vengono rivelati fino alla realizzazione.

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