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Denise Pipitone, scoop clamoroso a Storie Italiane: "Contesto internazionale", ecco la famiglia in cui vive. L'imbroglio è finito?

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È tornata a parlare alle telecamere di Storie Italiane il magistrato Maria Angioni. L'ex pm del caso di Denise Pipitone, la bambina scomparsa nel 2004 a Mazara Del Vallo, ha rivelato nuove indiscrezioni sulla vicenda. "Denise Pipitone è viva e l'ho individuata", ha spiegato in collegamento con Eleonora Daniele per Rai 1. La Angioni avrebbe continuato a indagare anche senza incarico formale e ora ha portato nuovi elementi sul tavolo della Procura e del legale di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta. La Angioni ha ammesso di essere preoccupata per la sua sicurezza e il suo benessere emotivo: "L'unica cosa di cui ho paura è la perdita di serenità di un nucleo familiare. La prima cosa importante è preservare l'equilibrio psicofisico delle persone coinvolte. Grazie a due persone ho individuato una persona che potrebbe essere Denise e ho scoperto che ha una figlia".

 

 

Affermazioni comunque da verificare, anche perché l'ipotetica Denise non sarebbe a conoscenza di nulla: "La situazione è difficilmente controllabile. Non sta con i componenti della famiglia allargata di cui ho sempre parlato, ma ci siamo arrivati proseguendo quel pensiero. Altro non posso dire, altrimenti farei un danno. Quello che ho verificato adesso mi dà conferma di quello che ho sempre pensato. Ora temo per la sua sicurezza fisica e per la serenità del suo nucleo familiare dove adesso è inserita. Quella persona non sa di essere una bambina rapita e non lo sa il marito". E alla domanda della conduttrice sull'eventualità che si trovi in Italia ha replicato: "L’abbiamo trovata in un contesto molto sereno e internazionale. Non c'è una violazione del segreto perché è una mia ricostruzione".

 

 

La pista del magistrato non sarebbe quella del campo rom in Francia battuta negli ultimi giorni, dopo la testimonianza di una giovane donna. Quella della Angioni avrebbe una natura diversa: "Lo sto dicendo per un fine, bisogna fare in fretta e non permettere che si continui a imbrogliare. Sono sicura che a Mazara del Vallo i responsabili di questo sequestro andranno dagli inquirenti. Non parlano ancora perché sono convinti di aver agito bene. Queste persone si chiedono 'perché devo rischiare 30 anni se in realtà non ho fatto niente di male e la ragazza sta bene, siamo tutti felici'. Piera Maggio non è felice e ha perso una figlia. Ora dobbiamo soltanto aspettare".

 

 

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