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Massimo Giletti ricorda Giampiero Boniperti: "Lui sconsigliò Maradona alla Juve? No, il classico scaricabarile"

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"Per me era una leggenda già quando ero piccolo": Massimo Giletti ricorda Giampiero Boniperti, l'ex calciatore e poi dirigente della Juventus scomparso la notte scorsa a Torino per una insufficienza cardiaca. Il noto conduttore di La7 ha spiegato di avere un ricordo nitido dell'ex presidente onorario dei bianconeri: "Era amico dei miei genitori e io avevo 8 anni. Mi sembra fosse Juve-Palermo. Mi prese per mano e mi portò negli spogliatoi del vecchio Stadio Comunale di Torino per farmi conoscere i giocatori della Juventus. Erano dei giganti ai miei occhi di bambino. C’era Haller, con i suoi capelli biondi, e tutti gli altri campioni della fine degli anni ‘60". 

 

 

 

"Ogni volta che andavo a Torino lo chiamavo – ha raccontato Giletti all'Adnkronos –. Come presidente ci ha fatto vincere tanto, è stato un amministratore d’altri tempi, che sposò la fede calcistica con il lavoro". Parlando poi del temperamento di Boniperti, ha aggiunto: "Si emozionava ogni volta che la Juve era in campo e non riusciva a reggere per tutti i 90 minuti: durante il secondo tempo se ne doveva andare, diceva ‘non ce la faccio a guardare tutta la partita’ e si andava a chiudere in macchina ad ascoltare la cronaca alla radio".

Giletti, poi, ha approfittato dell'occasione anche per smentire la "sciocchezza" secondo cui sarebbe stato proprio Boniperti a non voler consigliare al presidente dei bianconeri, Gianni Agnelli, l’acquisto di Maradona. Una versione diffusa proprio da Agnelli. "L’intervista a Mixer (programma tv degli anni '80 e '90) di Agnelli, in cui il presidente della Juventus racconta del proprio colloquio con Boniperti riguardo l’opportunità di prendere in considerazione ‘un giovane che ha delle doti eccezionali’ fu il classico scaricabarile", ha spiegato il giornalista. Nell’intervista dell’84 Agnelli raccontò che dopo aver indicato a Boniperti il nome di Maradona, lui gli rispose: "Questo nome che mi sembra una bestemmia... non mi stia a scocciare... Se fosse qualcuno lo saprei". Invece, afferma Giletti, "Boniperti mi disse che le cose non andarono affatto così e che l’Avvocato scaricò la responsabilità su di lui, ma in realtà si trattava di una questione di costi evidentemente troppo alti".

 

 

 

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