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Marcello Sorgi, "il centrosinistra vince a man bassa? Non sarà così": la profezia a poche ore dal voto

Marcello Sorgi

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"In questa cornice il centrosinistra dovrebbe vincere a man bassa", scrive Marcello Sorgi su La Stampa dove fa una profezia: "Ma non sarà così. Specialmente a Roma, che vale metà del risultato, fino all'ultimo l'incertezza regnerà sovrana". "Al netto della vicenda Morisi-Salvini-Lega, su cui non esistono valutazioni pubbliche (i sondaggi sono rigorosamente segreti)", osserva Sorgi, "la campagna è servita a capovolgere il quadro politico che vedeva il centrodestra in vantaggio numerico e il centrosinistra alla rincorsa. La finta, ormai, coalizione Salvini-Meloni-Berlusconi, che ancora una volta ha cercato di apparire unita alla vigilia delle elezioni, in realtà ha fatto di tutto per presentarsi nelle peggiori condizioni di fronte alle urne".

 

 

Non solo. Il centrodestra "ha schierato alla fine (eccetto che a Torino) candidati considerati inequivocabilmente deboli, che fin dalle prime battute hanno dato il peggio di sé. È apparsa divisa anche nel sostenerli, tal che i leader hanno evitato accuratamente di farsi vedere in giro insieme, preferendo accompagnare i candidati nei tour elettorali ciascuno per conto proprio, e dedicandosi per il resto alle polemiche quotidiane che sottolineano le divisioni dell'alleanza, specie quelle tra Salvini e Meloni in continuo inseguimento tra loro", sottolinea Sorgi.

 

 

"Le ciliegine finali sono state, nell'ordine: le interviste a La Stampa di Giorgetti, che prendeva le distanze dai candidati del proprio campo, e di Berlusconi, che diceva chiaramente che i suoi alleati Matteo e Giorgia non sarebbero in grado di essere chiamati al Quirinale per formare un governo. Oltre alla sorpresa dell'uomo-comunicazione della Lega coinvolto in una vicenda di droga e prostituzione", conclude Sorgi. Nonostante ciò il risultato non è scontato. 

 

 

 

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