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In Onda, la vergogna di Massimo Recalcati: "Meloni evoca Cacciari, fa impressione". Insulto a tutti gli elettori FdI

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Il peggio della spocchia della sinistra nel salottino più rosso e più radical-chic d'Italia, quello di In Onda, il programma di La7 orchestrato da Concita De Gregorio e David Parenzo. Sinistra spinta, spintissima, a cui si aggiunge anche il professor Massimo Recalcati, il celebre psicanalista ospite in studio nella puntata di sabato 13 novembre.

Si parlava di coronavirus, Green pass, vaccino ed eccetera eccetera. E si parlava di chi, come Massimo Cacciari, dissente. Come è noto, il filosofo, pur non essendo no-vax, sostiene posizioni molto critiche su Green pass e stato d'emergenza. Ma per Concita e Recalcati è vietato farlo. "A proposito di atteggiamento puberale...", lo imbecca Concita con velenosissimo riferimento proprio a Cacciari.

 

E Recalcati parte in quarta: "Sì, perché la responsabilità dell'intellettuale non si limita al piano dell'intenzione. È chiaro che Cacciari, come molti altri autorevoli intellettuali, cerca di porre un problema filosofico, giuridico. Ma la responsabilità non può limitarsi sul piano delle intenzioni", premette solenne. 

 

Ma non è tutto, perché Recalcati poi aggiunge: "Le parole hanno delle conseguenze. Vedere che nei post di Giorgia Meloni, Cacciari è evocato continuamente come un punto di riferimento culturale fa impressione. Bisogna pesare le parole. Ecco, la vita adulta, diversamene da quella dell'adolescente e dal suo inguaribile narcisismo, consiste nel tener conto che le parole hanno delle conseguenze", conclude. Insomma, a lor signor "fa impressione" il fatto che la Meloni evochi Cacciari. E perché mai? Perché forse non è al livello del filosofo? O forse non è al livello della sinistra? O forse ancora non è al livello di Recalcati?

 

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