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L'aria che tira, "ricordate Di Pietro?": come gode la Meloni col cappello degli Alpini...

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"C'è sgrammaticatura e sgrammaticatura" sentenzia Tommaso Cerno. In collegamento con L'Aria Che Tira l'ex senatore viene interpellato da Myrta Merlino. Oggetto: la visita di Giorgia Meloni al raduno degli alpini. Per lui da parte del premier c'è "il tentativo di portare un linguaggio, in questo caso quello delle cerimonie, a un livello più di dialogo tra chi comanda e chi viene comandato". 

 

 

Non è passato inosservato agli occhi di Cerno "il tabù del cappello". "È la prima volta - sottolinea - che un presidente del Consiglio indossa il cappello alpino senza aver fatto l'alpino, uno dei grandi tabù. Si è vestita di bianco come il Papa fuori dal Vaticano, in Italia, dove per fortuna ci si può ancora vestire come si vuole". Tutte sgrammaticature per Cerno, che però "da parte degli alpini ho percepito un certo senso di agio".

 

 

Non capitò lo stesso ad Antonio Di Pietro. "All'epoca - prosegue - a Di fu fatto togliere. Ricordo addirittura che alcuni alpini dissero: 'se lo indossa, ce ne andiamo'". Diverso discorso per la Meloni. Con lei "ho avvertito agio, forse dal loro punto di vista la chiusura della polemica terrificante sulle molestie". Insomma, per l'ex parlamentare "l'immagine di quella donna con il cappello da alpino è stata percepita come non sarebbe mai stata percepita anni fa. Quindi è una sgrammaticatura che è in sintonia". Ma Cerno non può fare a meno di lanciare una stoccata all'esecutivo: "La Meloni, che piaccia o no, è un leader, guida un governo e una coalizione che non sono alla sua altezza". 

 

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