Cerca
Logo
Cerca
+

Chiara Gamberale, la scrittrice perde il volo e sbrocca: "Siete delle bestie"

Luca Beatrice
  • a
  • a
  • a

Allarme nel mondo delle patrie lettere! Per colpa di un ritardo di nove ore all’aeroporto di Venezia, causa overbooking, è a serio rischio l’impostazione del prossimo romanzo di Chiara Gamberale. Diretta in Grecia, sulle tracce di Omero o almeno di Ugo Foscolo, per l’unica settimana dell’estate in cui finalmente senza figlia può lavorare in pace e concentrazione, l’autrice romana si è vista costretta a ritardare l’imbarco e bivaccare in aeroporto come un cristiano qualsiasi. E non ci ha più visto: un incubo ha definito l’accaduto, dopo aver protestato in modo veemente contro gli impiegati della compagnia Volotea. Come vi permettete, ha urlato, io sono una giornalista, una scrittrice! In un post su Facebookli ha definiti “delle bestie”, poi forse si sarà scusata perché le è partita la brocca, e non poco. Sempre la solita storia, ci sono ragioni che si accettano e altre no, ovviamente dalla stessa parte. Per il momento a scusarsi è solo la compagnia, con la scritttice e con un’altra passeggera che, secondo il racconto, ha lasciato ad aspettarla un bimbo di un anno. Ci dispiace, ma ogni persona ha le sue ragioni, tutte valide.

 

 

 

PRIMA O POI

Inconvenienti del genere capitano a tutti prima o poi, però il destino dovrebbe stare più attento a dove colpire e risparmiare le Gamberale in attesa di imbarco. Lei e le sue amiche del cerchio magico delle lettere romane, che nelle rubriche e negli articoli parlano di uguaglianza, pari opportunità, una società più giusta ed equanime, non esistano a precisare, alla bisogna, la loro diversità. Fosse rimasta a terra una casalinga o un’impiegata fatti suoi, una grande scrittrice come lei deve essere trattata in modo diverso per ciò che sta donando alla cultura italiana. Sennò si incavola e di brutto, riscopre la sua anima popolaresca e manda ammorì ammazzato le maledette low cost che vendono più biglietti dei posti disponibili. Non fosse di una volgarità estrema, per una sostenitrice dei buoni sentimenti, che si autodefinisce autrice profonda capace di leggere le sensibilità dell’animo umano, l’accaduto sarebbe persino divertente, perché non c’è nulla di più pittoresco di una donna di sinistra che esce dai gangheri e s’incazza. In un istante è capace di dimenticare principi, credo, convinzioni, difesa dei più deboli.

PRIVILEGI

Se le tocchi nel loro privilegio, o la mala sorte le colpisce, non riescono a venirne a capo. Diventano cattive, tirano fuori il lei non sa chi sono io, chiamando in soccorso il popolo dei social che vain sollucchero per i contenuti mielosi dei loro posti insensati su maternità, scampoli di filosofia di vita, educazione dei figli, a raccontare le proprie brutte esperienze nei viaggi in una catena di Sant’Antonio di solidarietà per la brava e sfortunata scrittrice che un ritardo così proprio non lo meritava.

«Per colpa di Volotea ho perso un giorno di lavoro: chi mi risarcisce?», ha chiesto stizzita Chiara. No, Gamberale, hai perso qualche ora di vacanza in un luogo sicuramente molto bello e forse non ti sarà impossibile cambiare la prenotazione del ritorno o addirittura volare con una compagnia di bandiera e non con queste indegne low cost dove non rispettano un’erede di Elsa Morante. Lo dice esplicitamente ai suoi fan, non viaggiate più con questi aerei, non contando che forse non tutti hanno i suoi stessi beni di famiglia e devono scegliere il biglietto più economico. D’altra parte, muoversi ad agosto ha i suoi inconvenienti e non da oggi. Si fosse trovata in coda in autostrada Gamberale avrebbe costretto l’autista a gettarsi sulla corsia d’emergenza e in caso di fermo avrebbe detto che il secondo capitolo del suo prossimo capolavoro non avrebbe potuto aspettare. Certo una come lei o del suo giro di solito va in vacanza a giugno o settembre perché le fanno schifo affollamenti, code e imprevisti. Di solito la sfiga colpisce a caso, stavolta invece ci ha visto benissimo e ha sorteggiato proprio lei, Chiara Gamberale, invece di una segretaria o una commessa. Giustizia per una volta è fatta. Forse. Da indiscrezioni, infatti, sembra che la scrittrice abbia preso un volo partito due ore dopo quello in overbooking. 

 

 

 

Dai blog