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Maurizio Landini si "regala" una gallerista d'arte: un caso alla Cgil

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Maurizio Landini si è “regalato” una gallerista d’arte nel quartier generale della Cgil. Lo scrive il Giornale, secondo cui il segretario ha voluto introdurre la nuova figura fin dall’inizio della sua gestione: la prescelta risponde al nome di Patrizia Lazoi, descritta come una “compagna che prima saltava da una fabbrica all’alba e che oggi si dedica a mostre ed eventi per conto della Cgil”. A quanto pare la poltrona occupata dalla gallerista d’arte avrebbe generato qualche malumore all’interno del sindacato. 

 

 

Premettendo che non ci sia nulla di scandaloso o illegittimo, il Giornale ha svelato il volto “più aristocratico e radical-chic” di Landini, che è “amante della piazza anti-Meloni” ma anche dell’arte. In questi anni la galleria d’arte della Cgil si è arricchita di dipinti piuttosto preziosi di Renato Guttuso, Ennio Calabria, Sonia Alvarez, Enrico Benaglia. I vertici del sindacato hanno precisato che la raccolta è frutto di donazioni, quindi almeno ufficialmente non è stato effettuato alcun acquisto da parte di Landini. 

 

 

A proposito del segretario, in queste ore è tornato ad attaccare il governo di Giorgia Meloni, definendo “finti” i tavoli su pensioni e altri temi. Landini ha accusato l’esecutivo di “non voler discutere con i sindacati, ovvero con i lavoratori”, mettendo in discussione “i principi fondamentali della nostra Costituzione”. “Fino a questo momento - ha aggiunto - si tratta di tavoli finti, che non servono assolutamente a nulla. Finora il governo non ha avuto alcuna volontà di aprire una trattativa con i sindacati”. 

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