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Carola Rackete, schiaffo alla sinistra: "Giorgia Meloni? In gamba e capace"

 Carola Rackete

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A sorpresa Carola Rackete, la "Capitana" della Sea Watch che nel 2019 forzò il blocco navale imposto dall'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini, tesse le lodi di Giorgia Meloni. Sulle politiche dell’Unione europea, e in particolare per quanto riguarda l’agenda dei cambiamenti climatici, la premier italiana "si rivelata molto in gamba e capace nell’interfacciarsi con i leader europei", salvo precisare che "è un altro il futuro che noi vogliamo per l’Europa".

L'attivista tedesca, candidata indipendente della Linke al Parlamento Europeo con un’agenda dedicata alla giustizia climatica, è intervenuta ieri a Firenze all’ultima giornata del festival "L'Eredità delle Donne", diretto da Serena Dandini.

 

 

Carola Rackete, allora, sbarcò a Lampedusa con 42 migranti salvati nel Mediterraneo e disobbedendo all'ordine di Salvini. Sin dalle prime battute del suo confronto con la giornalista de La Repubblica Tonia Mastrobuoni, alla Manifattura Tabacchi, la "Capitana", che indossava la felpa del Collettivo di fabbrica ex Gkn di Campi Bisenzio, ha sottolineato quanto "l’emergenza climatica ha gravi conseguenze politiche ed economiche e un impatto concreto sulle nostre vite".

La 35enne ex comandante ha ricordato anche le recenti alluvioni avvenute in Toscana. Rackete ha poi sostenuto che "nel mondo non tutte le persone colpite dai disastri climatici hanno la possibilità di risollevarsi, per cui se questo tema non entra nell’agenda delle istituzioni europee e dell’Onu in particolare ci ritroveremo nel 2050 con decine di milioni di profughi climatici che nessun paese vorrà accogliere".

 

 

E ha concluso la Rackete: "Dobbiamo restare fedeli ai nostri valori, diversamente, l’alternativa che avremo davanti sarà tra giustizia climatica e salvaguardia dei diritti umani da un lato e estrema destra al potere dall’altro".

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