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Paolo Mieli gela gli ecoattivisti: "Acqua verde e blocchi stradali, cos'è questa roba"

Roberto Tortora
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A Stasera Italia, talk di approfondimento politico di Rete 4, condotto nel weekend da Augusto Minzolini, si discute dell’ultima iniziativa degli eco-attivisti in tema di cambiamenti climatici e inquinamento. Una protesta, organizzata dal gruppo Extinction Rebellion e coordinata in tutta Italia: dalle acque del Po a Torino fino a quelle del Tevere a Roma, passando per il Naviglio milanese e il Canal Grande a Venezia, tutte sono state "tinte" di verde.

Minzolini, allora, rivolge una domanda al giornalista Paolo Mieli: “Tutte queste manifestazioni sono sempre più spettacolari, però sono sempre meno partecipate. Perché?”. La risposta di Mieli è tranchant: “Perché non sono neanche spettacolari, a dire il vero. Il fatto che buttino della vernice nell'acqua, nelle fontane c'era già nei miei primi due o tre anni di vita".

 

 

 

"Ci sono delle stagioni in cui queste manifestazioni hanno successo - spiega ancora l'editorialista del Corriere della Sera -, perché c'è della fantasia, della creatività e capisci che si mettono in connessione con la modernità. Con tutto il rispetto per l'ambiente, questa cosa qui è vecchia. Buttano la vernice nell'acqua, nella Fontana di Trevi, ci sono le autostrade bloccate per chi va al lavoro etc.. Manca l'inventiva, il colpo di genio che ti fa dire ‘non sono d'accordo, però caspita se ne sono inventati una buona’".

 

 

 

A Venezia alcuni attivisti si sono persino calati con corde e imbragatura dal ponte di Rialto, esponendo uno striscione con la scritta "Cop28: mentre il governo parla noi appesi a un filo". La città galleggiante è quella maggiormente presa di mira. Alcuni attivisti, infatti, hanno anche imbrattato l’esterno della Basilica di San Marco: è stato spruzzato con degli estintori un liquido misto a fango ed è stato, poi, esposto uno striscione con lo slogan “fondo riparazione”.

 

 

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