Chiara Ferragni, lo psichiatra: "Forte trauma, effetti inevitabili"
La batosta si è fatta sentire. Chiara Ferragni non sta certo passando un periodo facile. E a descrivere bene la situazione è stata all'Adnkronos, l’ex caporedattore della direzione del Tg2 e critica di moda Mariella Milani: "Chiara Ferragni è distrutta, ho parlato con un suo amico che mi ha detto che non esce di casa da giorni. Secondo me in questo bene fa bene a stare zitta, solo il tempo ci dirà come andrà a finire perché il danno d’immagine che ha avuto è enorme. Ieri la notizia del pandoro è finita anche sulla ’Bbc’ e sul ’New York Post’ perciò ormai ha fatto il giro del mondo. Chissà se cadranno delle teste".
Ma sempre all'Adnkronos è arrivato il parere di Massimo Di Giannantonio, past president della Società italiana di psichiatria (Sip): "Chiara Ferragni, molto provata dalla vicenda delle sponsorizzazioni ingannevoli che la coinvolgono, secondo fonti a lei vicine, sta vivendo le conseguenze di un forte trauma psichico, da quanto possiamo valutare dall’esterno. Al di là della vicenda in sé e dai giudizi, dal punto di vista della psiche siamo sicuramente di fronte a una sofferenza psicologica che è tanto più grave quanto più è elevato il peso che l’influencer dà all’immagine. Gli effetti psicologici negativi sono quindi inevitabili". E ancora: "Ha fatto del proprio apparire non solo il centro del suo business ma anche, da quello che ci viene proposto sui social con l’estrema cura della propria immagine, il fondamento delle relazioni familiari, oltre che sociali e commerciali. Per lei l’immagine è base della definizione della sua vita psichica e relazionale. È un elemento preponderante del modo di funzionare del suo apparato mentale".
Così "il trauma viene avvertito come grave, come estremamente doloroso" e quindi, "può dare origine a conseguenze come quelle che ci vengono riferite dalle persone vicine, ovvero una momentanea fase di ritiro, di silenzio, di lontananza dal suo mondo ’esposto', che testimoniano la sofferenza, indipendentemente dalle ragioni, giustificate o meno, alla base del trauma stesso", ha concluso l'esperto.