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Beatrice Venezi, "neofascista": l'ultimo delirio dell'estrema sinistra francese

 Beatrice Venezi

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"No alla neofascista italiana”: la direttrice d'orchestra Beatrice Venezi è stata pesantemente contestata dall'estrema sinistra a Nizza, dove è stata chiamata a dirigere, dal 21 al 29 dicembre, l’Orchestre philarmonique de Nice nel ballo “Giselle”di Adolphe Adam. E non solo. Il sindaco della cittadina francese, Christian Estros, le ha voluto affidare anche il concerto di Capodanno il prossimo 1° gennaio. Concerto che però ora sembra essere a rischio, dopo le polemiche che si sono sollevate sulla giovane artista toscana. Qualcosa di simile era successo a Limoges lo scorso aprile, quando la Venezi era andata a dirigere “La Sonnambula” di Bellini, finendo nel mirino di altri antifà. 

"Vogliamo ricordare le posizioni politiche e intellettuali di Beatrice Venezi che si è impegnata con Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiano, come consigliera per la musica - si legge nel comunicato pubblicato il 21 dicembre da 14 associazioni di estrema sinistra -. Molto presente sui media italiani, ha partecipato alla convention del partito di estrema destra Fratelli d’Italia nel maggio 2022 e ci tiene a dare la massima visibilità possibile all’ideologia che difende, sfruttando per questo la sua notorietà di direttrice d’orchestra. In un contesto di banalizzazione dell’estrema destra e del fascismo, l’invito fatto alla signora Venezi a Nizza è un gesto politico che contestiamo e denunciamo con fermezza”. Dunque, secondo queste associazioni, la sola partecipazione di Venezi a una convention di FdI farebbe di lei una fascista. Assurdo. 

 

 

 

La loro protesta è iniziata il 21 sera, quando alcuni di loro si sono riuniti davanti all’Opéra di Nizza e si sono messi a urlare “siamo tutti antifascisti”. Nel frattempo, come racconta il Foglio, sarebbero stati distribuiti anche dei volantini contro “il direttore d’orchestra neofascista”. Mercoledì, poi, una persona dal pubblico le ha addirittura urlato “fasciste!” durante gli applausi. A mettere a tacere tutti ci ha pensato Bertrand Rossi, direttore dell’Opéra di Nizza: “Poiché la musica ha il potere di trascendere le divergenze e riunire gli individui attorno a un’esperienza comune, è fondamentale separare l’arte dalla politica”. E ancora: "In veste di istituzione culturale, il nostro ruolo è quello di favorire la libertà d’espressione artistica e creare un ambiente dove ognuno possa sentirsi a suo agio e rispettato,  indipendentemente dalle sue affiliazioni politiche”.

 

 

 

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