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Elodie, per "Repubblica" la cantante viene "censurata" da FdI

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Accade che si faccia un gran parlare di Elodie, la cantante con il "vizietto" dell'intervento politico. Se ne parla, in primis, perché con lei dopo molti anni torna a posare un'italiana per il prossimo calendario Pirelli. Ma se ne parla, soprattutto, perché Elodie Di Patrizi ha colto l'occasione della girandola di interviste in cui racconta il calendario per dar contro al governo e a Giorgia Meloni in particolare. E non è la prima volta.

Elodie ha rilasciato diverse interviste, tra cui Repubblica, Stampa e Il Messaggero. E nei vari colloqui ha diluito varie accuse e ipotesi piuttosto ballerine, su tutte quella secondo la quale i "diritti" sarebbero a rischio nel nostro Paese. Tutta colpa della Meloni, ovviamente. Poi le intemerate contro l'uomo, il maschio tout-court, che sarebbe ossessionato senza eccezione alcuna dall'idea di possedere le donne.

E ancora, Elodie, imputa alla capacità di generare paura tra le persone il grande consenso di cui gode tutt'oggi Giorgia Meloni, a due anni dal suo arrivo a Palazzo Chigi. Un consenso che, sondaggi alla mano e anche in base alle evidenze delle ultime elezioni europee, per il premier e il suo partito è addirittura cresciuto. Tutto "merito" della paura? Possibile? Elodie ci crede davvero?

 

Tant'è, la novella paladina del Pd è stata colpita dalle repliche di alcuni esponenti di Fratelli d'Italia, i quali hanno deciso di rispondere al fuoco sostenendo, tra le varie, che abbia deciso di dar contro a Meloni per promuovere il calendario (o la sua figura di artista). 

Insomma, tutto logico, lineare: Elodie attacca, FdI risponde. Eppure non appare tutto così logico e lineare per Repubblica, che alla polemica della vigilia dedica un lungo articolo a pagina 4 dell'edizione del quotidiano di oggi, giovedì 15 agosto. Un lungo articolo dal titolo surreale: "FdI censura Elodie: Esibisca il corpo senza fare l'intellettuale. Il Pd insorge: Sessismo". Già, secondo Rep Elodie sarebbe stata "censurata" dai Fratelli d'Italia. Surreale, appunto (a dir poco…).

 

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