L'aria che tira, Crespi affonda Prodi: "Poi è arrivato lui"

di Claudio Brigliadorimartedì 29 aprile 2025
L'aria che tira, Crespi affonda Prodi: "Poi è arrivato lui"
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«Fatemi capire. Il modello economico-finanziario che state portando avanti e difendendo è quello che antepone la finanza alla politica...». Non fa in tempo a finire la frase, Luigi Crespi, che a L’aria che tira su La7 si scatena l’inferno. E l’argomento della discussione, i dazi, Donald Trump e l’Europa, diventa un mero pretesto. Si scalda subito Paolo Romano, giovane consigliere regionale della Lombardia del Pd: «Assolutamente no! Non mi metta parole in bocca che non ho detto».

Lo spin doctor, in studio da David Parenzo, gli risponde per le rime: «Romano, non in-ter-rom-pe-re!», «Non si inventi le mie parole!», «Ma stavo parlando di quello che ha detta la Schlein», «Hai detto “voi”», «ma non sei l’unico “voi”, è una espressione generale...», «anche a me ha detto “voi” prima, “voi” è a chi capita capita», interviene il giornalista Marino Sinibaldi sorridendo. «Ma che cac***o vuol dire a chi capita capita...», sbotta Crespi.

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«Ho carcato di difenderla!», «Sì, meglio che non mi difenda, mi dia retta, ghe pensi mi a difendermi», chiude il (surreale) caso l’ex sondaggista, riprendendo il filo del discorso: «Seguiamo il vostro ragionamento: noi difendiamo la finanza e soprattutto quelle persone...Pensiamo ai bambini che cuciono i palloni nel Sud asiatico, che consentono alla Nike di fare profitti mostruosi. Se tu vuoi fare palloni lì, e non pagare le persone nel tuo paese, anche la Nike pagherà il dazio. Noi i sistemi produttivi ce li avevamo tutti interni, poi purtroppo è arrivato il signor Prodi che ce li ha venduti. Quindi forse il modello economico che sta ponendo Trump, di cui io non ho alcuna simpatia personale, è un modello che si contrappone al globalismo. E io tutto ciò che devasta il globalismo, una delle esperienze più drammatiche della contemporaneità, lo vedo a favore. Non mi sembra che le soluzioni che proponete siano valide e percorribili, perché ognuno a casa sua fa quello che desiderano gli elettori. Voi sembra che siate fuori dal mondo, come pensare che soldati inglesi e francesi possano essere credibili come forza di interdizione con i russi». «Questa però è la copertina dell’Economist, non Sinibaldi!», lo interrompe Parenzo mostrando una prima pagina del giornale britannico con un falco americano incerottato. «Ma chissenefrega dell’Economist, quello è dileggio, non una analisi politica. Ti ricordi cosa ha detto di Berlusconi che era nostro premier? Dai su, ma piantala!». E tanti saluti. 

Crespi contro Prodi, guarda qui il video di L'aria che tira su La7