Ormai non c’è puntata di Report, il programma di Rai Tre condotto da Sigfrido Ranucci, che non sia condita da una polemica al calor bianco. Siva dai messaggi fra la premier, Giorgia Meloni, e il componente del Garante perla Privacy, Agostino Ghiglia, durante il periodo del Covid, al caso Boccia, con la messa in onda delle conversazioni private fra l’ex ministro, Gennaro Sangiuliano, e la moglie Federica Corsini (che si è detta «allibita dall’ostinazione di Report» nei suoi confronti), senza dimenticare i servizi su Ghiglia e i suoi rapporti con Fdi, finendo nel mettere nel frullatore anche Pasquale Stanzione, presidente dell’Autorità Garante, in quota Pd. Al giurista vengono rinfacciati rimborsi spese e altri aspetti della gestione. Segno che la multa dell’Autorità alla Rai, per Report, ha lasciato il segno...
E la sensazione, dopo quanto andato in onda ieri sera nonostante la richiesta di fermare alcuni servizi, è che quella del giornalista non sia affatto un’operazione di marketing televisivo, ma una chiara strategia politica, visto che i bersagli preferiti del conduttore televisivo sono la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e Fdi. È un po’ come se Ranucci avesse deciso di rendere plastico lo scontro fra la trasmissione della Rai, che conduce da 8 anni, e il partito di maggioranza relativa, dando materia a quella sinistra che ha fatto di Report un vero e proprio totem.
«Altra puntata straordinaria», ha scritto Ranucci ieri mattina sul suo profilo Facebook. E proprio dal quel post, messo in rete ad arte del giornalista, è partita la giostra, con i messaggi della premier a Ghiglia in primo piano. Secondo Report, nel 2021, Ghiglia avvisa in anticipo la Meloni, allora a capo di Fdi, rispetto allo stop del Garante per la privacy all’utilizzo del green pass da parte del governo Draghi. Nel mirino di Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fdi, che non nega la verità di quanto svelato da Report, c’è il metodo utilizzato dal programma Rai per ottenere la notizia: «Comunque la si possa vedere non si tratta più di giornalismo di inchiesta». Secca la replica di Ranucci: «È Ghiglia che ha resi disponibili i messaggi, è lui che attribuisce a Meloni quelle dichiarazioni».
Maurizio Gasparri: "Ranucci ha usato la tv pubblica anche per dire bugie"
«Massima solidarietà a Sigfrido Ranucci, anche se usa la tv pubblica in modo strano e, a mio avviso, puro p...E poi c’è il capitolo Meta e gli smart glasses. Il Garante della Privacy aveva presentato la richiesta di fermare la trasmissione, «preoccupato perla mancata sanzione a Meta di 44 milionidi euro che era stata indicata dagli uffici tecnici», replica Ranucci, «secondo i garanti non c’è danno erariale, ma questo lo deciderà la Corte dei Conti dopo aver visto la puntata», sostiene il giornalista. «Sostenere che vi sia una connessione tra la mia partecipazione all’evento ComoLake del 2024 e gli incontri effettuati in quella occasione, tra cui quello con un dirigente di Meta», afferma Agostino Ghiglia, componente del Garante della Privacy, in merito all’inchiesta di Report sugli altoparlanti per gli occhiali di Meta, «e la discussione in Collegio del 17 ottobre 2024 sul provvedimento RayBan-Smart Glasses travisa, ancora una volta, la realtà dei fatti documentalmente provata». Ghiglia ricostruisce così la vicenda. «Ad ottobre del 2024 gli Uffici propongono al Collegio di effettuare integrazioni e modifiche al testo del provvedimento per le novità ricevute dall’Europa (il 7 ottobre) proprio sulla qualificazione degli Smart Glasses genericamente intesi (dizione onnicomprensiva di centinaia di apparecchi con caratteristiche diverse). Il Collegio ne prende atto e, in quella occasione, nessuno avrebbe potuto conoscere l’eventuale rideterminazione della sanzione. Questi i fatti e i documenti, il resto è sensazionalismo scandalistico». «Non è stata travisata nessuna frase, ma Report documenta una serie di fatti inoppugnabili su quello che è accaduto», replica Ranucci. «Ranucci, al quale va sempre totale e piena solidarietà per il grave attentato subito, continua a fare polemiche improprie», afferma il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, «aggredisce l’Autorità per la Privacy solo perché ha indagato sudi lui. Ranucci, quando questa estate ho detto che aveva avuto un avviso di garanzia per queste vicende dalla Procura della Repubblica, ha detto che non era vero. Invece è verissimo. Quindi è un dirigente di un servizio pubblico che dice bugie».




