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Il rottamatore terrorizza Bersani: "Il mio partito vale il 12 per cento"

Giulio Bucchi
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"A Stumpo dico che se vuole lo compro io uno scanner per mettere  on line i verbali, per 9mila verbali bastano tre ore. Ce la fa anche Stumpo": il candidato alle primarie Pd Matteo Renzi, intervistato dal direttore di Libero Maurizio Belpietro a La telefonata su Canale 5 usa l'ironia ma non abbandona la vena polemica con il partito, la cui dirigenza (garanti e, appunto, Nico Stumpo, coordinatore nazionale delle primarie) fa ostruzionismo sulla pubblicazione online dei dati del voto del primo turno di domenica scorsa, che ha visto il segretario Pierluigi Bersani vincere con il 44% dei voti davanti a Renzi col 35. E domenica 4 dicembre ci sarà il ballottaggio decisivo. Anche a questo proposito il sindaco di Firenze è critico sulla registrazione di chi non ha votato al primo turno ma vorrebbe farlo ora: "C'è una finestra giovedì e venedì, noi speriamo di arrivare fino a domenica. In Francia, per le primarie tra Hollande e la Aubry tra il primo e il secondo turno sono aumentate le registrazioni e i voti. E' normale, la gente vuole partecipare". Guarda il video de La telefonata  di Maurizio Belpietro con Matteo Renzi Dilemma registrazioni - Per ora i garanti ribadiscono: serve una giustificazione per chi era assente al primo turno. "La   giustificazione non la deve dare il cittadino che vuole votare - ha commentato Renzi - ma quei politici che sono lì da venti anni e non hanno cambiato le cose". Poi leggera minaccia a Bersani, Nico Stumpo, coordinatore nazionale e compagni: "Se volevo andare via, andavo via prima. I sondaggi dicono che un nostro raggruppamento potrebbe avere come minimo il 12% e un margine del 20-25 per cento. Se volevo farmi una pattuglia di parlamentari e diventare come uno di loro mi facevo il partitino. Ma non ci credo, è ora di finirla con quelli che pensano che la politica serve a sistemare se stessi". I numero, però, a volte possono far cambiare idea. Di certo, c'è l'imbarazzante endorsement di Silvio Berlusconi, che ha definito Renzi la sola speranza di avere un Pd socialdemocratico: "Questo non è tifo, Berlusconi non è mai stato esperto di partiti e di socialdemocrazia. Parla di cose che non conosce".  

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