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Open, Luigi Zanda travolge Renzi: "Cosa faceva quand'era segretario del Pd". Soldi, una slavina politica

Giulio Bucchi
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Volano coltelli dal Pd all'indirizzo di Matteo Renzi. Sul caso Open è particolarmente scatenato Luigi Zanda, senatore dem che fa i conti in tasca all'(odiatissimo) ex segretario: "C'è una questione di etica politica. Da segretario e da senatore del Pd, Renzi ha raccolto risorse molto rilevanti di 7 o 8 milioni convogliandole alla Fondazione Open che, come lui stesso ha dichiarato, finanziava le sue attività politiche. Come segretario del Pd avrebbe dovuto riflettere sull'evidente situazione di conflitto in cui si trovava".  Leggi anche: "Renzi ha voluto lasciare il Pd, ecco il risultato". Open, la "seconda lettura" di Senaldi Non solo. Intervistato da Repubblica, Zanda accusa di aver trascurato le casse del partito per perseguire obiettivi personali. "Lui era il capo del Pd e aveva la responsabilità della finanze dem. Invece, da segretario cercava risorse per la sua Fondazione Open, mentre allo stesso tempo, sempre da segretario, metteva in cassa integrazione ben 160 dipendenti del suo partito, peraltro al verde per via della campagna per il referendum costituzionale del 2016, costata uno sproposito".

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