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Sondaggio di AnalisiPolitica, fusione Lega-Forza Italia? Giorgia Meloni vola: il piano di FdI

Arnaldo Ferrari Nasi
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Come osservatore, fui presente alla Fiera di Roma il 21 e il 22 marzo 2009, quando ebbe luogo l'ultimo congresso di Alleanza Nazionale, che dovette decretare lo scioglimento del partito e la confluenza nel Popolo delle Libertà. Ricordo i toni entusiastici dei "colonnelli"; ricordo l'unica voce critica, quella di Roberto Menia; ricordo le facce dubbiose dei quadri locali. La settimana successiva la nascita ufficiale del Pdl. Partito nato monco, che già si era presentato in forma di alleanza elettorale per le elezioni Politiche del 2008, stravincendo, con il 37,4%, ma non riuscendo a coinvolegere la Lega Nord, che preferì partecipare alla coalizione col proprio simbolo e che, probabilmente grazie a ciò, ottenne l'8,3%, contro il 4,6% di due anni prima.

 

 

DIASPORA - Tornando al Pdl, già l'anno seguente era finito: dopo le liti tra Berlusconi e Fini, quest' ultimo fondò un suo partito, Futuro e Libertà. Da qui, per la destra politica italiana, una disastrosa diaspora. Si arriva al 2012. Gli elettori ex An non sanno più che fare: rimanere col Pdl? Seguire Fini? Dare fiducia alla nuovissima formazione che si chiama Fratelli d'Italia? Molti di quei voti, andarono a Grillo, per poi essere assorbiti dalla nuova Lega di Salvini. Nel frattempo, Fratelli d'Italia doveva assestarsi; vi erano ancora troppe tensioni tra molti di quelli che erano gli ex quadri e militanti di An, che avrebbero aiutato il partito a strutturarsi sul territorio. Tensioni che da un paio di anni sono molto meno forti, in massima parte sparite, con l'entrata di molti nelle file del partito. Questo, insieme alla incontestabile crescita politica di Giorgia Meloni - anni di studio e di gavetta - ha contribuito a far diventare Fratelli d'Italia come riferimento politico della destra nazionale.

 

 

IPOTESI FUSIONE - È per quanto scritto sopra che molto difficilmente né la Meloni, né la struttura del partito, potranno accettare l'idea di una formazione politica unica di centrodestra. Addirittura, una grande maggioranza di essi, il 62%, ritiene che la proposta in questione, sia stata pensata proprio in funzione anti Fdi. Si tratta soprattutto di elettori del Nord, di oltre 55 anni, e molti di essi avevano già votato Fdi nel 2018. Per il 48%, l'eventuale fusione della Lega con Forza Italia, con Fdi fuori, sarebbe un vantaggio. Ancora una volta, sono principalmente gli elettori più maturi a sostenere questa tesi, forse memori di quello che accadde nel 2008 con la Lega. In ogni caso, il consenso verso la presidente, quindi verso le sue posizioni, da parte degli elettori del partito è totale: 97%. 

 

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