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Franca Mattiello, la leghista la spara grossissima: "Green Pass come la schedatura di Hitler", chissà cosa ne pensa Zaia

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La spara grossissima, Franca Mattiello, quasi-consigliera leghista a Vicenza, in Veneto. "Parlerò molto volentieri di questioni amministrative quando sarò insediata ufficialmente, ma non di questo. E devo fare un appunto a voi giornalisti, tutti, di carta stampata e televisione: vi siete attaccati come mastini al discorso del Covid, come se non esistesse nient’altro al mondo, come se non si morisse di altro", premette nella sua intemerata la quasi-consigliera (si insedierà dopo le dimissioni dal capoluogo di Filippo Busin).

 

Quella riportata qui sopra è la risposta a chi le ha chiesto un chiarimento su un post sui social in cui paragonava il Green Pass all'Ahnenpass di Adolf Hitler, ossia il "passaporto geneaologico" che certificava l'appartenenza alla razza ariana.

 

Interpellata sul punto, la Mattiello taglia corto: "Non mi sono ancora insediata e dunque sono una libera cittadina". Ma quel post, ovviamente, resta. Un paragone da brivido, quello tra Green Pass e il "certificato nazista", istituito nel lontano 1933 e che "serviva per accedere agli uffici pubblici, ai teatri, alla scuola, agli autobus, ai lavoro, a viaggiare", scriveva la consigliera. E dunque, la Mattiello aggiungeva: "2021, la storia si ripete, nonostante avessimo giurato di non lasciar più accadere una cosa". E chissà cosa ne pensa Luca Zaia, governatore del Veneto e favorevolissimo al Green Pass...

 

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