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Renzi risponde a Calenda: "Giustizialismo grillino, spettacolo indecoroso"

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Matteo Renzi passa al contrattacco e nella sua ultima enews risponde a tono alle accuse di Carla Calenda. Il leader di Italia viva, dopo la rottura con il leader di Azione, chiede "scusa a tutti gli amici che credono nel riformismo e nel Terzo Polo per l’indecoroso spettacolo di questa settimana. Ho fatto di tutto per evitare di giungere a questo epilogo. Ci ho creduto ma non ci sono riuscito". E ancora, scrive Renzi: "Penso che chi ha avuto responsabilità in questo fallimento debba chiedere scusa. E io lo faccio - per la mia quota parte - con la consapevolezza che ho fatto di tutto fino all’ultimo per evitare il patatrac. Questo è il mio appello di giovedì mattina. Questo era il documento proposto da IV per evitare la rottura. Non è bastato".

Quindi aggiunge che "in queste ore Carlo Calenda sta continuando ad attaccarmi sul piano personale, con le stesse critiche che da mesi usano i giustizialisti. Sono post e tweet tipici dei grillini, non dei liberal democratici. Tuttavia io non replico. Se sono un mostro oggi, lo ero anche sei mesi fa quando c’era bisogno del simbolo di Italia Viva per presentare le liste. Se sono un mostro oggi, lo ero anche quando ho sostenuto Calenda come leader del Terzo Polo, come sindaco di Roma, come membro del Parlamento europeo. O addirittura quando l’ho nominato viceministro, ambasciatore, ministro", osserva il leader di Italia Viva. "Sul garantismo di chi paragona un avviso di garanzia a una condanna non ho nulla da aggiungere. Sull’arte politica di chi distrugge un progetto comune per la propria ira non ho nulla da aggiungere. Sulla serietà di chi attacca le persone per non confrontarsi sulle idee non ho nulla da aggiungere".

Toni durissimi quelli di Renzi che ad un certo punto cita lady Obama: "Vi meritate una Politica con la P maiuscola, non questa settimana di follie via twitter. La politica come scambio di idee, come rispetto umano, come confronto tra progetti, come capacità di mettersi in gioco. La politica come sogno. Non abbassate mai la politica a uno scontro personale, a un’aggressione personale, a una lotta personale. La politica è sogno, non fango. Quando qualcuno vola basso, voi puntate in alto ci disse una volta Michelle Obama. Facciamolo in queste ore. Non replichiamo alle aggressioni giustizialiste. Riprendiamoci il sorriso. Lasciamo il fango a chi lo diffonde, torniamo a sognare e a proporre idee", conclude.

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