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Giuseppe Conte, Alessandro Sallusti: "Meglio tardi che mai? Per una volta l'ha azzeccata"

Alessandro Sallusti
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Per una volta Giuseppe Conte l’ha azzeccata. «Meglio tardi che mai» ha detto il leader dei Cinque Stelle commentando l’ultimo decreto del governo sul prelievo degli extra profitti delle banche per finanziare i tagli di mutui e tassi. Già, meglio tardi che mai ripristinare un po’ di equità economica e sociale, ma meglio tardi che mai anche mettere un po’ di ordine nell’intoccabile mondo dei taxisti come in quello delle compagnie aeree così come togliere di mezzo definitivamente le restrizioni anti Covid.

Ma anche meglio tardi che mai stringere accordi con i Paesi africani coinvolti nel traffico di esseri umani per arginare l’immigrazione illegale e meglio tardi che mai aver riportato in Italia Patrick Zaki liberandolo dalle ingiustizie egiziane. E se andiamo solo un po’ indietro nel tempo meglio tardi che mai aver abbassato il cuneo fiscale a favore di aziende e lavoratori, aver detassato le tredicesime per mettere qualche euro in più nelle tasse degli italiani e rifatto partire l’occupazione arginando lo sciagurato reddito di cittadinanza. E ancora meglio tardi che mai aver messo in discussione gli accordi commerciali con la Cina che rischiavano di legarci mani e piedi a un paese ostile all’Occidente.

 

In altre parole: meglio tardi che mai avere avuto un governo di Centrodestra che in dieci mesi ha fatto ciò che i governi con Conte non sono stati capaci di fare in quattro anni e quelli precedenti di sinistra in dodici. Cosa questa che sta facendo andare ai matti una opposizione capace solo di parlare di trans e fascisti, di chiedere ogni giorno le dimissioni di qualcuno e di piagnucolare a dover lasciare poltrone che pensava di poter mantenere a vita.

Sì, è proprio come dice Giuseppe Conte: “meglio tardi che mai” può essere lo slogan di questo governo a cui certamente non è imputabile il “tardi”, che non ha nel suo vocabolario la parola “mai”, che non teme i poteri forti (leggi alla voce banche) né è attaccato ai sondaggi come un malato in rianimazione alla canna dell’ossigeno. Insomma, un governo opposto a quelli di Conte che fa alcune delle cose che Conte avrebbe forse voluto fare ma che non è riuscito per mancanza di coraggio, capacità e visione.

 

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