Remigration, Schlein vuole vietare il raduno di Milano anti-migranti

Sinistra in piazza contro il convegno che chiede una stretta sui clandestini La Lega si schiera a favore, Salvini: "Non siamo in Urss". Gli organizzatori: "Censure? Abbiamo già vinto"
di Fabio Rubinisabato 17 maggio 2025
Remigration, Schlein vuole vietare il raduno di Milano anti-migranti
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 Forse a Gallarate, forse nel milanese. In un teatro o magari in un campo. L’unica cosa certa è che il “Remigration summit” oggi si farà. Con buona pace di Schlein, Landini e sinistra varia, che sulla vicenda hanno montato una vera e propria campagna diffamatoria, al consueto grido di «arrivano i fascisti». Il tema del contendere, l’avrete capito, è il convegno dell’associazione internazionale che chiede una stretta sul rimpatrio dei migranti clandestini e sulle politiche immigrazioniste.

Tutti temi indigesti per la sinistra, che infatti, fin dall’affacciarsi dell’ipotesi di questo convegno, ha provato ad avvelenare i pozzi. Così l’incontro che doveva tenersi a Milano ha cambiato più volte ubicazioni causa polemiche e timori di disordini. Anche perché Pd e antagonisti si sono subito mobilitati: oggi a Milano ci saranno due manifestazioni “contro” il Summit e alle 11 ce ne sarà pure una a Gallarate dove, forse, si terrà l’incontro.

C’É CHI DICE NO

Un movimentismo che nei giorni scorsi era stato commentato dal capogruppo della Lega in Regione Lombardia, Alessandro Corbetta, con un perentorio: «Sono più pericolosi gli antagonisti che ogni volta che scendono in piazza creano disordini, piuttosto che un gruppo di persone che si ritrova in una sala per parlare di remigrazione».

A difendere non tanto il summit, quanto il diritto che si possa fare è stato anche ieri il vicepremier Matteo Salvini: «Sono d’accordo che ci sia qualsiasi iniziativa democratica e libera. Non capisco perché si dovrebbe vietare a priori il libero pensiero di qualcuno, non siamo mica in Unione Sovietica. Ci sono pensieri di estrema sinistra di cui non condivido un’unghia- prosegue il leader leghista -, ma è giusto che le esprimano senza che nessuno gli rompa le scatole». La pensa così anche la sua fresca vice segretaria, Silvia Sardone, da sempre “sul pezzo” quando si parla di immigrazione: «La levata di scudi di Pd&compagni è francamente imbarazzante.
Questi di democratico, ormai, hanno ben poco. E non hanno nemmeno vergogna del loro atteggiamento liberticida. Con che coraggio si ergono a dare lezioni?». Idem il segretario del movimento giovanile della Lega, l’onorevole Luca Toccalini: «C’è chi si crede guardiano della verità, convinto che il diritto di parola sia un privilegio esclusivo della sinistra e vorrebbe bloccare il Remigration Summit. Roda da regime nazi-comunista».

Poi ci sono loro, gli organizzatori, con in testa il referente italiano, Andrea Ballarati, che a Libero spiega: «Fa un certo effetto vedere che un convegno di persone che esprimono idee non allineate alla forma mentis che vorrebbe imporci una sola verità, susciti una censura strumentalizzata ad ogni livello della scala politica. Noi però- spiega Ballarati- i nostri risultati li abbiamo già ottenuti. Intanto i tentativi di fermarci ci hanno motivato ancora di più, anche perché quella che doveva essere una piccola conferenza si è trasformata nell’evento politico principale del fine settimana. Poi perché i concetti di cui discuteremo si sono già diffusi ancor prima dell’evento».

LANDINI IN PIAZZA

A fare da controcanto a Lega e organizzatori c’è il mondo della sinistra. Il sindaco di Milano si è detto «contento che l’evento non si faccia a Milano». Più duro il senatore Pd Alessandro Alfieri: «È un dovere impedire un raduno di razzisti che inneggia a odio e intolleranza. Mentre è intollerabile il sostegno della Lega. Qui non si tratta di libertà d’espressione - prosegue il dem-, non possiamo accettare che estremisti di destra, che definiscono una sostituzione etnica, si radunino nel nostro territorio». A Milano, a manifestare coi bravi ragazzi del centri sociali ci sarà, oltre a Elly Schlein, anche il vero leader della sinistra italiana, il segretario della Cgil Maurizio Landini: «Certo che sarò in piazza - dice con fierezza -. Il pericolo di un ritorno all’estrema destra, al nazismo e al fascismo è sotto gli occhi di tutti. Credo sia assolutamente importante ribadire il valore della democrazia».