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Roma, Metamorfosi di Giulio Turcato

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A 15 anni dalla morte, una mostra fa rivivere i lavori dell'artista tra i più importanti per l'astrattismo italiano

carlotta mariani
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Le opere di Giulio Turcato tornano in mostra. Dal 21 ottobre al 15 gennaio 2011, la galleria Mucciaccia della capitale ripercorrerà il percorso artistico dell'autore, dalla fine degli anni '40 all'inizio degli anni '90. Una cinquantina di opere, dall'astrazione dei Reticoli alla creazione delle Superfici lunari, dalla cosmologia di Itinerari e Arcipelaghi alla sensualità dei Cangianti. Giulio Turcato è considerato uno dei più significativi interpreti italiani dell'astrattismo. Un'artista eclettico che a mosso i primi passi seguendo Cèzanne e Matisse per passare ai futuristi fino a creare un proprio linguaggio ritmico e dinamico. L'opera di Turcato è un viaggio nell'immaginario dove momento storico, condizione esistenziale, trascendenza e mistero della bella si sovrappongono e si confondono. Il colore, a volte si fa materia profonda e densa dell'opera, a volte è un timbro dissonante, svelato dalla luce. Obiettivo dell'autore era la liberazione delle percezioni dalle convenzioni accademiche ma anche cogliere in esse le tracce di una realtà più profonda. "Queste immagini, sensazioni, materiali, memorie, illusioni allucinazioni, forme, itinerari, sono il mio bagaglio aperto alla dogana del prossimo millennio". Così  Turcato scriveva delle sue opere.

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