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Ordine dei Giornalisti contro Barbara D'Urso: "Basta con le soubrette che usano il dolore per fare spettacolo"

laura vezzo
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Sono tante le proteste che ogni giorno si levano contro la spettacolarizzazione dei fatti di cronaca nera, che immancabilmente tutti i giorni riempiono i salotti oziosi dei talk show italiani: la rappresentante di tutte le soubrette che usano questa tecnica per accalappiare più spettatori, è senz'altro Barbara D'Urso, di cui ormai si conosce a memoria l'espressione di finta compassione. Ma da oggi questa spettacolarizzazione verrà denunciata e punita: a dirlo, è Enzo Iacopino, persidente nazionale dell'Ordine dei giornalisti.  Il post su Facebook - E' con un post sul suo profilo Facebook, che Enzo Iacobino sentenzia la fine della tolleranza nei confronti di quelle soubrette che, per aumentare lo share d'ascolto, strumentalizzano il dolore dei protagonisti delle cronache nere: "BASTA SOUBRETTE, ORA LE DENUNCIAMO. Senza distinzioni di genere (il sinonimo al maschile non lo conosco) o di reti sulle quali si esibiscono. L'informazione è materia delicata. Basta con l'occhio umido e la recitata partecipazione alle tragedie. Basta con il dolore come ingrediente dello spettacolo per fare audience. Basta con le banalità/bestialità dispensate a piene mani, soprattutto nelle tv, da chi si preoccupa solo di come aumentare il personale compenso, passando sopra a diritti e sentimenti (Sarah Scazzi, Yara Gambirasio, Melania Rea, Melissa Bassi e, da ultimo, Elena Ceste: tanto per citare alcuni casi e tutti coloro i quali a queste vicende sono collegati), anche di persone estranee alle vicende che possono avere un interesse pubblico. L'esecutivo dell'Odg nazionale ha deciso che, senza eccezione alcuna, denuncerà alle magistratura per esercizio abusivo della professione giornalistica quanti galleggiano sul diritto dei cittadini all'informazione, senza dover rispondere a quelle regole deontologiche che impongono precisi doveri ai giornalisti". Grande appoggio - Molte sono le adesioni dai colleghi che Iacopino ha immediatamente ricevuto; il post, commentato più di 200 volte, non fa apertamente il nome della D'Urso, anche se ci vuole poco perchè la presentatrice venga tirata in ballo dagli utenti che rispondono a Iacopino. Il presidente dell'Ong ci tiene subito a chiarire che "la signora D'Urso non è iscritta all'ordine"; come a dire "non faccia il mestiere di altri".

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