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Emilio Fede, intervista dolorosa: "Che fine ho fatto? Me lo chiedo anch'io. Perché tifo Renzi"

Gloria Gismondi
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Emilio Fede, ex direttore del Tg4, è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso de 'I Lunatici', condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. "Che fine ha fatto Emilio Fede? Ogni tanto me lo chiedo anche io", ha esordito il giornalista, classe 1931. "Scelgo di dosare le mie apparizioni, quando si parla di giornalismo televisivo io sono protagonista. Ho diretto il Tg1, scalato il Monte Bianco con Bonatti, incontrato Gheddafi, raccolto le confidenze di Aldo Moro, ma alcuni fanno finta di dimenticarlo. Comunque sto bene, la salute mi assiste. Ho la grande sofferenza di vedere un Paese che non so bene dove stia andando. Con una informazione che sta andando per aria", ha proseguito senza mezzi termini. "Spero che Renzi torni in auge. Nel Partito Democratico è il più intelligente. Tra Renzi e Zingaretti non c'è paragone. Ma chi è Zingaretti? Lo considero una nullità dal punto di vista politico. Ha avuto il coraggio, per non dire il culo, di inserirsi in un momento in cui la politica brancolava nel buio. Ma tornerà nel buio. Salvini? Avrà la possibilità di vincere le elezioni e sarà certamente un Capo di Governo. Non capisco perché ha aperto una crisi, sono rimasto esterrefatto". Lo storico mezzo busto del tg4 ha poi proseguito parlando dell'informazione attuale: "È sballata, non mi piace. Si esce da ogni dibattito senza avere capito un tubo. Si dimentica e si mette da parte la categoria degli over sessanta. Sono completamente tagliati fuori". Leggi anche:Emilio Fede, l'ultima decisione dopo la condanna: "Sono devastato, cosa mi resta da fare" Fede ha poi speso qualche parola sulla modella Imane Fadil, morta lo scorso Marzo: "L'ho conosciuta, poco ma l'ho conosciuta. Ho detto da subito che la causa della sua morte era da ricercare in una causa naturale. Era una povera disgraziata, una sera chiacchierando le dissi di cercarsi un lavoro serio, di uscire dall'aspirazione di fare la diva in televisione. Aveva un sogno, non l'ha potuto realizzare, voleva semplicemente lavorare. Era una ragazza bella e buona, non si può giocare con la teoria dei complotti, questa ragazza è morta, bisogna rispettarne la memoria. Le consigliai di trovare un lavoro normale, di cercare una vita più semplice".

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