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Non è l'Arena, Vittorio Sgarbi su Ciro Grillo: "Dietro al Conte 2 la necessità di Beppe di tutelare il figlio, l'ha confessato"

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Si infittisce di dettagli e supposizioni la vicenda di Ciro Grillo, figlio di Beppe accusato di stupro di gruppo. Ospite a Non è l'Arena nella puntata di domenica 25 aprile Vittorio Sgarbi ha dato una sua interpretazioni dei fatti, anche politici: "Sono in rapporti molto stretti con i grillini della prima ora a cui Beppe Grillo ha confessato che il suo unico problema era tutelare il figlio". Davanti alle telecamere di La7, di Massimo Giletti, il deputato in corsa per il Campidoglio ha spiegato la necessità del garante M5s di "non agevolare il figlio ma tutelarlo in tutti i modi". Da qui la conclusione: "Quindi il governo Conte 2 nasce per questo". E ancora: "Chi è il nemico del Movimento? Il Pd. E il nemico principale di Grillo? Renzi".

 

 

Queste le motivazioni per cui Grillo - a detta di Sgarbi - avrebbe "costretto forze politiche diverse" a fare un governo in accordo con Matteo Renzi. Dissociandosi da Peter Gomez, Sgarbi ha continuato: "Con il video in difesa del figlio, Grillo non è più un personaggio pubblico. L'essere potente non serve a nulla. Il magistrato si accanisce di più con i potenti. Il Paese è tutto contro di lui, perfino i suoi. Questa è la fine di una carriera politica e di una dignità umana riconosciuta". A peggiore la situazione il clamoroso dietro front del fondatore pentastellato che "ha chiesto processi per tutti e oggi è garantista per ragioni umane. Vive da due anni con il tormento di un padre che ha sbagliato qualcosa. Si è ritirato dalla politica e si è dedicato a tutelare il figlio".

 

 

Prima di lui a prendere parola era stato Peter Gomez. Il direttore del Fattoquotidiano.it aveva ammesso: "Fossi stato in Giulia Bongiorno avrei passato la difesa della ragazza ad un altro avvocato, perché avrei tolto l'idea che dietro questo ci fosse una speculazione politica". Riferimento all'accusa mossa dalla grillina Anna Macina contro Matteo Salvini e il legale nonché senatrice della Lega. L'accusa però ha controbattere con una ricostruzione di quella notte ora agli atti. Nei documenti si legge che "i quattro costringevano e comunque inducevano X, abusando delle sue condizioni di inferiorità fisica e psichica dovuta all'alcol, a subire e compiere atti sessuali…". E ancora, "entravano e uscivano dalla stanza ridendo tra loro e ostruendo il passaggio a Y, quando, divincolatasi, la ragazza tentava di allontanarsi, consentendo in tal modo a Corsiglia di raggiungerla nuovamente, di afferrarla e spingerla nel box doccia del bagno, dove la costringeva a subire un ulteriore rapporto". Ma c'è anche dell'altro, si legge che "la forzavano a bere della vodka, afferrandola per i capelli e tirandole indietro la testa e la costringevano e comunque la inducevano a compiere e subire ripetuti atti sessuali". Accuse che Grillo padre ha rimandato al mittente descrivendo gli indagati come "cog***" e che se fosse stato davvero stupro, il figlio sarebbe già stato arrestato.

 

 

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