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Matteo Bassetti da incubo, "ormai è troppo tardi": lockdown a Natale, il solo modo per evitarlo. Siamo condannati?

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Ospite di Storie Italiane, il rotocalco in onda su Rai 1 e condotto da Eleonora Daniele,  il direttore della clinica di Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti il quale parla della attuale situazione pandemica e della gestione del Covid. Chiarisce che bisogna distinguere gli eversivi che manifestano in maniera violenta contro la certificazione verde e gli scettici. Afferma di ricevere minacce di morte dai no vax e poi spiega che per il Super Green Pass è tardi e davanti all'ipotesi di un nuovo lockdown a Natale, "l'unica arma contro la pandemia è il vaccino. Il lockdown è effimero".

 

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Il professo la prende alla larga e va a vivisezionare anche il punto di vista politico ed etico della campagna vaccinale, parlando delle esigenze di chi è contrario: "Non si può affrontare una componente violenta e criminale alla pari di chi è scettico: bisogna chiaramente dividere due mondi. Da una parte quello delle persone che hanno dubbi e hanno paura e vanno convinte, poi c’è quello che minaccia. La legge deve colpire queste persone, in quanto in questo momento stanno compiendo dei reati. Oggi chi è contro la campagna vaccinale è come se fosse contro lo Stato. Non abbiamo altre risposte: 14 milioni di persone non sono vaccinate e sono due volte la popolazione della Svizzera. Di questi 14 milioni, a mio parere, non ci possiamo permettere di fare a meno, visto che la quarta ondata è già iniziata con numeri importanti. Le misure andavano prese un mese fa, stiamo rischiando grosso", afferma.

 

 

Bassetti spiega poi che le persone più fragili e anziane devono essere messe in sicurezza entro la metà di dicembre con le terze dosi: "Dobbiamo tornare a inoculare 200-300mila dosi quotidiane, perché sono ampiamente scoperte dalla protezione. Il lockdown? Farlo per tutti equivale a combattere una guerra con la clava e la pietra quando ci sono già i carri armati. La scelta del super green pass, inoltre, sarebbe stata efficace, ma andava fatta 2-3 settimane fa per vederne i frutti, ora è anche tardi", conclude il professore.

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