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Dritto e Rovescio, l'azzardo della Lega contro Paolo Del Debbio: clamoroso, il giovedì sera...

Gianluca Veneziani
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Fu vera vittoria? All'audience l'ardua sentenza. La Lega, in teoria, è riuscita a portare a casa il bottino migliore dall'incontro-scontro consumatosi ieri in cda Rai: in cambio del via libera alle nomine volute dall'ad Fuortes una resa dei conti tutta interna al centrosinistra- il Carroccio avrebbe strappato l'ok per un programma in prima serata al giovedì sera su RaiDue, condotto da Francesco Giorgino e Annalisa Chirico, a partire dal prossimo autunno, funzionale a provare a risollevare le sorti del partito in vista delle prossime politiche. In quest'ottica anche il consigliere in quota Lega Igor De Biasio ha approvato la nomina di Mario Orfeo al Tg3, in cambio di Simona Sala, nominata a sua volta alla guida del Daytime, in luogo di Antonio Di Bella che rimpiazzerà lo stesso Orfeo alla direzione Approfondimenti. Alla fine i voti a favore dell'operazione in cda sono stati 5 su 7.

 

Ma resta da vedere se sia stato davvero un affare per la Lega: il giovedì è giorno complicato per chiunque voglia fare approfondimento politico in Rai, essendo i competitor solidi e agguerriti: su Rete 4 va in onda Dritto e rovescio di Paolo Del Debbio, il talk show più visto in termini di share e con un particolare seguito tra il pubblico di centrodestra; su La7 scende invece in campo un altro top player dell'approfondimento, stavolta orientato a sinistra: Corrado Formigli col suo Piazzapulita. Giocarsela contro quei due non sarà una passeggiata.

Anzi, il rischio boomerang per la Lega è molto alto. E questo sebbene la conduzione di un talk sarebbe un meritato riconoscimento per Giorgino, finora un po' "soffocato" alla vicedirezione del Tg1 dalla presenza egemone della direttrice Monica Maggioni. E sebbene la Lega possa rivendicare come un successo la "conquista" dello spazio del giovedì sera che, fino al recente valzer delle poltrone, avrebbe dovuto essere assegnato a una figura apprezzata dalla sinistra, come Ilaria D'Amico. La rimozione di Mario Orfeo, principale sponsor della D'Amico, dalla direzione Approfondimento ha fatto però saltare i piani...

 

In teoria il Pd perde la partita, visto che si trova costretto ad accettare il dirottamento di Orfeo e a subire la riconferma di Cartabianca di Bianca Berlinguer, programma poco gradito dai dem per la sua "eccessiva" libertà e lo spazio dato a voci ritenute filo-putiniane. In realtà però per il Pd avere una vecchia volpe come Orfeo a guidare il Tg3 in una fase così delicata come l'anno che precede le elezioni Politiche, significa assicurarsi una potenza di fuoco non indifferente. Tant' è che anche la consigliera Rai in quota Pd Francesca Bria ha votato a favore della ratifica delle tre nomine.

A uscire perdenti sono semmai i grillini che vedono ricollocata Simona Sala, data vicina al M5S, dalla direzione del Tg3 a quella del Daytime, cioè dell'Intrattenimento, ambito in cui per eccellenza non si fa politica e in cui lei non ha alcuna competenza specifica. Non è un caso infatti che il consigliere in quota 5 Stelle, Alessandro Di Majo, insieme al consigliere rappresentante dei dipendenti Rai, Riccardo Laganà, abbia votato contro le tre nomine volute da Fuortes. A non toccare palla nella partita ma questa non è una notizia - è invece Fratelli d'Italia che, non avendo propri consiglieri nel cda per un peccato originale (cioè l'occupazione dei vertici Rai da parte delle forze di maggioranza con l'estromissione dell'opposizione), non riesce a ricavare propri spazi e a piazzare propri uomini e donne alla guida di direzioni o talk. Ma, se si trattava di giocarsi la partita contro Del Debbio e Formigli, forse a Fdi potrebbe non essere andata troppo male. Chi sicuramente ha ottenuto ciò che voleva è invece l'amministratore delegato. Insomma, in questa partita, ha vinto il più Fuortes... 

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