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Annalisa Chirico, "allora viva la gn***a": tutti spiazzati

Claudio Brigliadori
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Altro che «Viva l’Italia anti-fascista». Vizzardelli, il loggionista della Scala che ha agitato la Prima del Don Carlo con il suo urlo potrebbe andare a lezione di provocazione da Annalisa Chirico.

«Avremmo preferito sentire, che so, un viva la gnocca, che forse avrebbe avuto una maggiore attinenza con i movimento della società contemporanea». La battuta della giornalista provoca un sorrisetto politicamente scorretto pure in Carlo Cottarelli, l’economista di centrosinistra ospite come lei di Nicola Porro a Stasera Italia, su Rete 4.

 

 

 

Vizzardelli, raggiunto da immediata popolarità mediatica, ha rivelato di essersi sentito «inquietato» dalla presenza nel palco reale del presidente del Senato La Russa e del vicepremier Salvini, di «non votare Pd» (tanti saluti alla Schlein, che l’aveva già arruolato sui social) e di odiare il colore nero (utile indicazione per l’armocromista).

 

 

 

«Io ero lì giovedì sera- spiega la Chirico da Porro - e devo dire che quel “viva l'Italia antifascista” ha messo un po’ un filo di inquietudine. C’erano le autorità dello Stato a teatro, poi alla fine si è rivelato un personaggio assolutamente innocuo». Insomma, taglia corto, «sono contenta e ringrazio la Digos per aver fatto quello che la legge la obbliga a fare, cioè l’identificazione di un soggetto potenzialmente sospetto».

 

 

 

In collegamento da Bruxelles, l’eurodeputato dem Brando Benifei scuote la testa e si dispera, mormorando «roba da matti». «Anche quelli che lanciano le pietre contro le forze dell’ordine si definiscono antifascisti - gli ricorda allora la Chirico -, non basta dirsi antifascista per non essere sottoposto ai controlli della Digos che farebbero a ciascuno di noi, se gridassimo alla Prima». Niente Stato di polizia, conclude, ma semplice «buonsenso».

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