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Juventus, il blitz della Digos: arrestati 12 capi ultrà. Accusa: estorsione al club e violenza privata

Giulio Bucchi
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Estorsione ai danni della Juventus: con questa accusa sono finiti in manette 12 capi-ultrà bianconeri. Il blitz della Polizia di Stato di Torino, coordinata dal gruppo criminalità organizzata della locale Procura della Repubblica, nell'ambito dell'operazione denominata Last Banner, la Digos di Torino ha eseguito 12 misure cautelari nei confronti dei principali referenti dei Drughi, Tradizione-Antichi Valori, Viking, Nucleo 1985 e Quelli … di via Filadelfia, tra i principali gruppi ultrà dello Juventus Stadium, indagati a vario titolo per associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata. Secondo gli inquirenti, gli arrestati avrebbero messo in atto una vera e propria strategia criminale per indurre il club a rivedere la propria posizione sulla gestione dei biglietti dello Stadium. Leggi anche: Juve, la bomba di Report. Ultrà, Agnelli e 'ndrangheta, l'intercettazione su Lapo Elkann In corso anche 39 perquisizioni con la collaborazione delle Digo di Alessandria, Asti, Como, Savona, Milano, Genova, Pescara, La Spezia, L'Aquila, Firenze, Mantova, Monza, Bergamo e Biella, nei riguardi di 37 i principali referenti dei gruppi ultrà in questione (ed anche del N.A.B. – Nucleo Armato Bianconero), anch'essi indagati nell'ambito della medesima indagine, con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione. 

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