Che lui (Carlo Ancelotti) preferisca la Coppa non è certo un mistero. Ci ha scritto anche un libro autobiografico, su questa "preferenza". Quello che non si sapeva, invece, è che l'uomo che preferisce la Coppa è lo stesso uomo che in una notte ha cancellato il mito di Pep Guardiola. Il ritorno della semifinale di Champions League tra il Real Madrid di Carletto e il Bayern Monaco del profeta del tiki-taka è un monologo dei blancos. Un uragano, il Real, che spazza via in un solo tempo le velleità dei bavaresi, travolti in casa, davanti al loro pubblico che credeva nella rimonta dopo l'1-0 dell'andata al Bernabeu. Dopo 34 minuti di gioco il calcio totale di Guardiola è solo uno sbiadito ricordo, cancellato dal pragmatismo di Ancelotti: Sergio Ramos in gol al 16esimo e al 20esimo, poi Cristiano Ronaldo al 34esimo. Ci sarebbe un secondo tempo da giocare. Il Bayern ci prova, cambia Mandzukic con Javi Martinez, onora la partita, crea qualche occasione, anche se Casillas non ha mai paura. Nel finale, ecco la seconda doppietta, quella di Ronaldo, ancora in gol su punizione. Il Bayern dice addio alla doppietta in Champions, in finale ci volano i Blancos, a caccia della decima coppa con le grandi orecchie. Un tripudio, per Ancelotti (nota - molto - negativa il giallo a Xabi Alonso, che salterà la finale). La notte perfetta, per Ancelotti, che ora potrebbe riuscire nell'impresa fallita a Josè Mourinho: riportare la Champions a Madrid, sponda Real, atletico permettendo. D'altronde, Carletto preferisce la coppa...
